Mukhtar Babayev è il nuovo presidente della COP29: tra passato petroliero e futuro ambientale

Il 3 gennaio, Mukhtar Babayev è stato annunciato come Presidente della ventinovesima conferenza delle Nazioni Unite sul clima, o COP29, che si terrà a Baku, capitale dell’Azerbaijan, dall’11 al 12 novembre 2024. Babayev sarà anche a capo del sesto incontro tra le Parti, fungendo da Riunione delle Parti dell’Accordo di Parigi (CMA 6), e sovrintenderà alle 61esime sessioni dell’Organo Sussidiario di Consulenza Scientifica e Tecnologica (SBSTA 61) e dell’Organo Sussidiario di Attuazione (SBI 61).

La nomina di Babayev ha suscitato l’interesse pubblico, richiamando paragoni con la designazione precedente di Al Jaber come presidente della COP28. Al Jaber, ex CEO di ADNOC, aveva sollevato dubbi a causa della sua connessione con un’azienda petrolifera statale. Tuttavia, la COP28 ha concluso con successo diversi risultati significativi, inclusa l’introduzione del termine “transitioning away” dai combustibili fossili nel documento finale.

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Babayev, attuale ministro della Transizione Ecologica e delle Risorse Naturali dell’Azerbaigian, ha trascorso 25 anni come capo di Socar, l’azienda petrolifera statale. Nato quando l’Azerbaijan faceva parte dell’Unione Sovietica, è entrato in SOCAR nel 1994 e ha ricoperto il ruolo di vicepresidente responsabile dell’ecologia dal 2007 al 2010. Durante questo periodo, ha organizzato una conferenza internazionale sulla riabilitazione dei suoli contaminati.

La sua nomina potrebbe essere oggetto di controversie da parte degli ambientalisti, simili a quelle scaturite dalla nomina di Al Jaber. L’Azerbaijan è particolarmente rilevante per quanto riguarda i combustibili fossili, poiché è il punto di origine del gasdotto transadriatico (TAP), che attraversa Grecia e Albania prima di giungere in Puglia, Italia.

La posizione di Babayev riguardo agli interessi delle aziende petrolifere non è ancora chiara, ma con la COP29 che si terrà dopo le elezioni europee e americane, è probabile che gli scenari e gli approcci politici siano influenzati da cambiamenti nell’ambiente politico globale.

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