Marco Manni è il nuovo presidente di Consorzio Olio Dop Umbria

Marco Manni, socio Cia-Agricoltori Italiani, è stato nominato nuovo presidente del Consorzio Olio Dop Umbria, eletto al termine del primo CdA. Manni ha ventinove anni, un diploma da perito agrario all’Istituto Ciuffelli di Todi e un’importante esperienza professionale come socio della MF Cosmetici srl, azienda per la produzione e commercializzazione di creme e detergenti a base di olio d’oliva per la cura del corpo. Inoltre, ad oggi è anche responsabile della nascente Tenuta Fogliani, che sorgerà a Narni su uno spazio di 200 ettari, circondata da 4000 ulivi.

“Attendiamo tra settembre/ottobre, il decreto ministeriale per poter ripartire con la programmazione di tutta una serie di attività finalizzate al raggiungimento di obiettivi cruciali per il futuro dell’olio Dop Umbria”, spiega il neo presidente. Tra le priorità del nuovo Cda del Consorzio Olio Dop Umbria, in linea con l’orientamento di CIA Umbria, “c’è innanzitutto l’allargamento della base associativa e rappresentativa, lavorando per far capire ad agricoltori e frantoiani che associarsi in modo gratuito all’ente Consorzio, indica la volontà di coltivare olive atte a diventare olio certificato Dop e questo significa ottenere un maggiore reddito”.

Il secondo obiettivo che si pone Manni è una spinta decisiva per la promozione del prodotto, puntando sulla valorizzazione del territorio. “Siamo una regione unica per varietà culturale con ben 5 sottozone differenti per la produzione di olio Dop e lavorando di concerto con la Strada dell’Olio, di cui il Consorzio è parte del Consiglio di Amministrazione, dobbiamo riuscire a creare iniziative e percorsi turistici ed enogastronomici, puntando sulla comunicazione, che portino il visitatore a scoprire le meraviglie dell’Umbria e le sue eccellenze tutti i mesi dell’anno”. Tra le priorità del nuovo CdA del Consorzio c’è, inoltre, quello di lavorare al Disciplinare della Dop, per capire se e come modificarlo per renderlo più in linea con le esigenze del mercato e dei produttori stessi, oltre a garantire un prezzo minimo di vendita e una maggiore tracciabilità, pensando anche ad analisi isotopiche. “Per fare questo – dice ancora Manni – partiremo con una serie di incontri con i frantoiani e i produttori per definire le loro richieste e aprire un dialogo diretto e costante”. Infine, serve incrementare i canali del commercio on line, oggi “imprescindibile per ogni azienda che vuole affrontare senza perdite crisi economiche come quella vissuta con la pandemia da Covid e aprire a nuovi mercati, come quelli dei ristoranti gourmet di tutto il mondo e i buyer”.

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