Spotify cresce sulla pubblicità e offre nuovi strumenti

Chi ascolta musica o audio in generale non mente (chi ascolterebbe qualcosa che non gli piace?), mentre in un modo o nell’altro mente (o non dice completamente la verità) quando si presenta agli altri sui social. Per questo Spotify, il servizio di streaming musicale, scommette di poter dare ai brand target reali non basati soltanto sui dati sociodemografici e ha una divisione chiamata Creative Solutions, a metà fra un’agenzia creativa per i brand e un gruppo di consulenza per agenzie esterne o marchi che vogliono fare da sé. Nonostante infatti la pubblicità, presente soltanto nella versione free del servizio, rappresenti solo una piccola parte del business (175 milioni di euro rispetto agli 1,32 miliardi provenienti dagli abbonamenti nell’ultimo trimestre), continua a crescere (+34%) e la società guidata da Daniel Ek cerca nuovi modi per monetizzare.

Per questo, ha spiegato Rob Walker global director Creative Solutions, in Italia per il tour internazionale dedicato ai brand e alle agenzie, Spotify sta offrendo nuovi strumenti con cui sfruttare le potenzialità di comunicazione, dal Discovery Tool per utilizzare i dati sulle abitudini di ascolto al sito Spotify for creatives in arrivo anche in italiano, fino allo strumento con cui muoversi fra le culture e i comportamenti nel mondo letti attraverso la musica. Le potenzialità di comunicazione di Spotify, tra l’altro, sono destinate ad aumentare anche grazie allo sviluppo che avranno i podcast sulla piattaforma, dopo le acquisizioni di due società del settore, Gimlet Media e Anchor, per 300 milioni di euro lo scorso mese.

«Il nostro codice della creatività è fatto di tre punti», ha detto Walker. «Il primo sono i dati, che danno la direzione: noi sappiamo esattamente qual è la musica che si ascolta in ciascuna parte del mondo e perciò sappiamo anche qual è il giusto suono per i brand. Il secondo punto è la cultura: i grandi momenti che si vivono in una regione o un paese o i momenti personali rivelati dalle playlist che si ascoltano. Infine il contesto: su Spotify ascolti solo ciò che ti piace, noi sappiamo molto di quello che sei. Tutto questo serve per dare il giusto messaggio alla giusta persona nel momento giusto».

Andrea Secchi Italia Oggi

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