Urbnx: Gabriele Lunati è il nuovo CDO

Il primo obiettivo economico che Urbnx ha fissato lanciando la campagna di crowdfunding, pari a 80mila euro, è già stato superato e in poco più di 1 mese sono stati raccolti oltre 100mila euro. Ora Urbnx prosegue la campagna su CrowdFundMe e si prepara puntando all’obiettivo massimo di raccogliere fino a 300mila euro.

I capitali raccolti sono destinati ad implementare la struttura della piattaforma e la rete degli indirizzi insoliti ed originali per chi è alla ricerca di un ufficio temporaneo ben organizzato per continuare a fare smart working sia nelle grandi città che nei piccoli centri, permettendo quindi l’accesso di nuove locationcon una presenza sempre più capillare sul territorio italiano. In programma anche l’attivazione del servizio oltre i confini italiani, in particolare in Francia e Germania, dove la startup ha in previsione dei test.

“Siamo contenti e stupiti di quanto il nostro progetto sia stato compreso perfettamente dagli investitori. Non ci aspettavamo un tale risultato in così poco tempo. – Dichiara Giovanni Peracin, CEO e Founder di Urbnx – Questo ci conferma l’interesse delle persone per un servizio nuovo che garantisce il giusto equilibrio tra lavoro e benessere. Il mondo del lavoro sta cambiando, Urbnx è la voce di questo cambiamento e questo traguardo ci mostra che lavoratori ed aziende sono pronti ad accoglierlo”.

Gabriele Lunati nuovo CDO di Urbnx
Contestualmente, Urbnx inizia il 2024 anche con un nuovo ingresso all’interno del team: Gabriele Lunati è il nuovo CDO di Urbnx. Tra i pionieri del digitale in Italia, Lunati ha fatto parte del team che ha dato vita e portato al successo negli anni ’90 Virgilio.it, il primo portale Internet italiano. Co-founder dell’agenzia Boomer (poi acquisita da Kiver e Mondadori), la prima in Italia a portare il digitale nella musica e nell’intrattenimento. Gabriele ha lavorato negli anni per realtà come Matrix, Telecom Italia Media, Banzai Media, Rockol, Benetton Group, Dolce & Gabbana, Moncler, Armani, Missoni.

“Il progetto Urbnx mi è piaciuto subito e sono pronto a farlo crescere – afferma Gabriele Lunati, nuovo CDO di Urbnx – con il round di investimenti su CrowdFundMe, che terminerà a febbraio, anche il lato digitale sarà sottoposto ad un forte sviluppo. I fondi raccolti da Urbnx nella campagna saranno impiegati per implementare l’offerta commerciale, perfezionare l’iter delle prenotazioni e per integrare differenti attività di marketing. Particolare attenzione andrà al miglioramento del sito www.urbnx.com e all’App Urbnx che offriranno agli utenti una migliore interfaccia ed un utilizzo ancora più rapido del servizio con un maggior coinvolgimento.”

Urbnx, la start up italiana al servizio del lavoro agile
URBNX nasce in periodo Covid con la proposta di un nuovo modello di lavoro da remoto. In particolare, la società raccoglie in una piattaforma digitale spazi di lavoro per svolgere ovunque la propria attività in un ambiente confortevole e adeguato alle esigenze lavorative. Rispetto alle soluzioni dei competitor, URBNX dispone di spazi di lavoro in luoghi non convenzionali, con un’offerta nei centri città, in periferie e in provincia, grazie alla presenza presso hotel, dimore storiche, coworking indipendenti, sedi associative, palestre e luoghi privati.

Attualmente Urbnx è presente nel Centro Nord Italia con circa 80 location, la maggior parte degli spazi tra Lombardia, 20 solo a Milano, in Veneto, in Liguria, Piemonte e Lazio, con l’obiettivo, per il 2024, di espandere la presenza in nuove regioni, come Emilia Romagna e Toscana. L’azienda ha concluso il 2023 con diversi accordi strategici che inseriscono Urbnx all’interno di alcune delle più importanti catene di hotel in Italia, quali Starhotels Group, Hyatt, Best Western e Novotel.

La domanda di smart working in Italia è d’altronde sempre più alta. Secondo le stime dell’Osservatorio Smart Working 2023 del Politecnico di Milano, di cui Urbnx è partner, dopo i picchi della pandemia e una marginale contrazione negli ultimi due anni, nel 2023 i lavoratori da remoto nel nostro paese si attestano a 3,585 milioni, in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022, ma in aumento del 541% rispetto alla situazione pre-pandemia, con la previsione di raggiungere i 3,6 milioni nel 2024. Lo smart working ha inoltre effetti importanti sull’ambiente: due giorni a settimana di lavoro da remoto evitano l’emissione di 480kg di CO2 all’anno, per persona, grazie alla diminuzione degli spostamenti e al minor uso degli uffici.

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