Eva Knickenberg-Giardina è la nuova Managing Partner dello Studio Cocuzza

Eva Knickenberg-Giardina assume rapidamente la leadership come Managing Partner dello studio Cocuzza, entrando a far parte del team all’inizio del 2020 e ora guidando lo studio per i prossimi tre anni. Durante il suo mandato, lo studio milanese mira a trasformarsi da boutique specializzata a firma multipractice, e da studio legale tradizionale a legal brand istituzionalizzato. Il passaggio di testimone avviene da Alessandro Barzaghi, che ha consolidato le basi per questa trasformazione negli ultimi tre anni, mantenendo una crescita costante del giro d’affari e ampliando il numero di collaboratori. L’operazione di rebranding recentemente completata ha ridotto la denominazione storica a “Cocuzza“, evidenziando l’identità del team. Knickenberg-Giardina, con una vasta esperienza internazionale, è incaricata di aggiungere sostanza a questa nuova forma. Il piano per il prossimo triennio prevede una significativa espansione dello studio in nuove aree di pratica attraverso assunzioni mirate. Barzaghi e Knickenberg-Giardina sottolineano che nel mercato attuale, aumentare il giro d’affari rimanendo “piccoli” in dimensioni è sempre meno praticabile.

Si inaugura la nuova managing partner e l’identità del marchio rinnovata. Dal 1° gennaio, Eva Knickenberg-Giardina porta la sua esperienza internazionale e competenze bilingui come responsabile del German Desk. Nel 2023, Cocuzza ha celebrato trent’anni di attività, lanciando un progetto di rebranding con la semplificazione del nome e l’introduzione di una nuova identità visiva, con l’obiettivo di trasformare l’insegna in una vera e propria firma legale generalista attiva in diverse aree giuridiche.

La dichiarazione di Barzaghi: ”Nell’ultimo triennio abbiamo continuato a crescere con un ritmo costante e a rinforzare i dipartimenti presenti, come quello di diritto amministrativo. Siamo cresciuti anche in termini di risorse umane: in maniera organica, selezionando profili giovani da far crescere con noi fino alla partnership. Ora abbiamo superato quota trenta professionisti: cominciano a essere numeri non più da boutique, ma da studio di medie dimensioni.”

Torna in alto