Palenzona esclude la candidatura all’Acri e spiana la strada a Giovanni Azzone

Il numero uno della Crt, Fabrizio Palenzona, esclude formalmente la sua candidatura al vertice dell’Acri, il club delle fondazioni bancarie, e spiana la strada alla nomina di Giovanni Azzone, presidente della Fondazione Cariplo. La notizia trapela da una riunione della consulta Acri del Nord-Ovest e spegne le ipotesi di testa a testa tra i due presidenti di Crt e di Cariplo. Entrambi accreditati da molte fonti come possibili successori di Francesco Profumo. Si ferma sul nascere la caccia sotterranea ai voti apertasi nell’ultimo periodo. Il pretesto usato da Palenzona per annunciare la volontà di non correre è stato il documento sul futuro dell’Acri proposto e approvato nell’ultima riunione della consulta Nord-Ovest. “Sia ben chiaro – ha detto Palenzona – io non sono candidato e questo documento non è in contrapposizione con nessuno e non rappresenta un documento su cui si basa la mia candidatura”. E poi ha aggiunto, sempre ieri pomeriggio durante la riunione del consiglio della Consulta: “Io sto bene dove sto, ho già tante cose da fare così”. E dopo due ore di confronto e limature, per opera soprattutto di Profumo, il documento è stato approvato.

Così Palenzona si è tolto dall’impiccio di una candidatura che non decollava. Profumo, presidente della fondazione prima azionista di Intesa Sanpaolo, lascerà il posto entro fine marzo, decadendo da presidente dell’Acri. Poltrona a cui ambiva il numero uno di Fondazione Crt che ad aprile è riuscito nell’impresa di conquistare la guida della fondazione azionista di Unicredit mettendo nell’angolo l’ex presidente Giovanni Quaglia. Un passaggio per arrivare poi a ricoprire altri ruoli, di rilievo, tra cui quello di presidente nazionale dell’Acri.

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La candidatura di Palenzona non ha mai raccolto il favore delle fondazioni di peso che decidono il presidente nazionale dell’associazione. Tanto che il documento assunto dalla consulta, oltre a delle indicazioni su come dovrebbero essere le regole per definire i rapporti con i fondi nazionali, come dovrebbe cambiare la fiscalità, quali dovrebbero essere le norme su limiti di mandati e limiti d’età per chi ricopre incarichi nelle fondazioni, riporta anche una velata critica rispetto ai meccanismi di candidatura e di scelta dei vertici dell’Acri. Non dovrebbero essere appannaggio delle fondazioni più grandi, come Compagnia e Cariplo, ora guidata da Azzone, il vice di Profumo in Acri.

La scelta di Palenzona di tirarsi fuori dai giochi è nata dalla decisione di Compagnia di San Paolo, comunicata a Palenzona, di non sostenerlo e di appoggiare Azzone. Messaggio identico arrivato dalla fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, guidata da Ezio Raviola.

Archiviata la questione Palenzona, rimane il nodo di cosa farà il presidente della Compagnia, Profumo. Rientrerà in gioco occupando l’ufficio di presidente di Intesa Sanpaolo, ora occupato da Gian Maria Gros-Pietro, nella sede di Torino? Una prospettiva su cui in diversi sono pronti a scommettere, tanto che Profumo, se vuole tenersi la porta del grattacielo di Torino aperta, deve riuscire a lasciare la guida della Compagnia prima di aprile per poter avere un anno di freezer. Pausa minima necessaria per entrate in banca dopo un incarico nella fondazione prima azionista di Intesa. L’iter per rinnovare i vertici della fondazione è già partito. E la scadenza per far arrivare le lettere di designazione dei membri del Consiglio generale della Compagnia è il 4 marzo. L’onere di indicare il futuro presidente, di fatto, tocca al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, che avrebbe in mente uno degli ex rettori del Politecnico di Torino, Marco Gilli, impegnato da sei anni all’ambasciata italiana di Washington come addetto scientifico. Un nome che non convince però gli altri grandi elettori, tra cui Regione e sistema delle Camere di Commercio, che vorrebbero a capo della Compagnia il rettore uscente del Poli, Guido Saracco. Probabile che alla fine spunteranno altri nomi: figure, almeno una o due, che il sindaco di Torino Lo Russo tiene ben coperte.

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