Riccardo Garré nuovo CEO dell’azienda Pizzarotti


L’azienda Pizzarotti ha recentemente nominato un nuovo CEO, Riccardo Garré, dopo l’uscita di Carlo Luzzatto ad agosto. Il consiglio di amministrazione è stato anch’esso rinnovato, con Paolo Pizzarotti come presidente, Michele Pizzarotti come vicepresidente, e la presenza di altri membri tra cui Enrica Pizzarotti, Giandomenico Magliano come vicepresidente non esecutivo e Paola Petrone. Inoltre, è previsto che si unirà al consiglio Claudio Colzani, ex CEO di Barilla dal 2012 al 2022.

Riccardo Garré ha una vasta esperienza nel settore, con 35 anni di esperienza, di cui 22 in gruppi di proprietà famigliare come Beltrame e, più recentemente, in Ferroli. Garré ha espresso fiducia nelle potenzialità di crescita di Pizzarotti e ha sottolineato l’importanza del suo ruolo nel contribuire sia alla strategia aziendale che al benessere sociale del Paese.

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Queste nomine e cambiamenti nella leadership riflettono la volontà di Pizzarotti di definire nuovi obiettivi e continuare a crescere come azienda.

Pizzarotti è un’azienda con una storia centenaria caratterizzata dalla realizzazione di costruzioni, opere, ferrovie e strade in tutto il mondo. Operando in 12 Paesi con un team di circa 3.000 dipendenti diretti e un significativo numero di dipendenti indiretti, ha registrato un fatturato di 1,2 miliardi di euro nel 2022.

L’azienda ha ambiziosi obiettivi di crescita, che intendono raggiungere attraverso diverse commesse e il Piano di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le commesse in arrivo, con un valore complessivo di circa 7 miliardi di euro, sono principalmente legate al PNRR e rappresentano un’opportunità significativa per il futuro dell’Italia. È importante sottolineare che queste commesse devono essere completate entro il 2026 per evitare la restituzione dei finanziamenti europei.

Paolo Pizzarotti, presidente dell’azienda, ha dichiarato che il loro piano aziendale prevede di raddoppiare il fatturato entro il 2027 e registrare un aumento dell’EBITDA. Inoltre, vede le attuali opportunità come senza precedenti e ritiene che siano fondamentali per il futuro del paese.

“Fra le commesse principali vi è quella del nodo ferroviario di Firenze, sottolinea Michele, dove siamo in consorzio con Saipem, il progetto coinvolge 500 addetti tra diretti e indiretti. La realizzazione avviata a Firenze si avvale di due frese che lavoreranno su due canne di sette chilometri sfiorando il centro storico; il controllo e la gestione degli scavi avverrà tramite un apposito sistema di monitoraggio: la piattaforma artificiale Pizzarotti Monitoring System, infrastrutture e smart building. Abbiamo poi stretto un accordo con Mercitalia per il trasporto su ferro dei conci prefabbricati che arrivano direttamente dal nostro stabilimento di Arezzo”. L’azienda parmense ha inoltre messo a punto un articolato piano per non farsi trovare impreparata all’esaurimento dell’onda lunga del Pnrr: “Non trascuriamo infatti l’estero – ammette il presidente -. L’85% del nostro portafoglio ordini risiede in Italia e abbiamo abbandonato i Paesi più rischiosi: siamo presenti in Norvegia con Webuild e abbiamo mantenuto la presenza in Francia, Svizzera, Romania e Cile, le nazioni più profittevoli”.

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