Alessio Riulini è il nuovo amministratore delegato di Demetra

Demetra, azienda leader nella produzione e commercializzazione di macchinari per l’agricoltura, ha comunicato la nomina di Alessio Riulini come nuovo amministratore delegato con l’obiettivo di guidare lo sviluppo internazionale del gruppo e l’integrazione della neoacquisita Dalbo A/S.

Riulini possiede una lunga esperienza nel settore dei macchinari per l’agricoltura, maturata in Maschio Gaspardo S.p.A., dove dal 2006 ad oggi ha rivestito incarichi di crescente responsabilità, come Managing Director delle controllate in Cina e India e poi come Chief Commercial Officer di gruppo.

“Sono onorato di far parte di questo progetto e di portare il mio contributo in questo gruppo – ha commentato Riulini -. L’agricoltura ha sempre rivestito un ruolo primario e rimane un settore cruciale e strategico. Da un lato la produzione mondiale di cibo deve aumentare del 50% entro il 2050 per sfamare i 9 miliardi di persone previsti, dall’altro l’agricoltura deve essere sempre più sostenibile, minimizzando l’uso di acqua e prodotti chimici e preservando il suolo. La meccanizzazione agricola, assieme alle nuove tecnologie, è quindi uno dei protagonisti di queste sfide. Demetra offre un’ottima gamma di attrezzature agricole che in futuro amplieremo per supportare gli agricoltori nelle diverse fasi di lavoro, e svilupperemo con le migliori tecnologie disponibili per offrire un prodotto ed un servizio di eccellenza. Il piano strategico prevede inoltre di valorizzare i nostri prodotti in un contesto internazionale, sempre più dinamico e interconnesso”.

Filippo Amidei, Managing Director di DeA Capital Alternative Funds Sgr S.p.A., che controlla il 50% di Demetra attraverso il fondo Taste of Italy 2, ha commentato: “Siamo orgogliosi di accogliere Alessio Riulini, che ha il profilo ideale per costruire un grande gruppo industriale integrato. L’Italia ha una posizione di leadership mondiale nei macchinari agricoli e Demetra si propone come polo aggregatore di tante aziende di piccole dimensioni ancora non in grado di competere sui mercati internazionali”.

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