Il ritorno di Angelino Alfano: è il nuovo presidente dell’Autostrada Torino-Milano

Da oggi, in sostituzione del presidente di Astm, Alberto Rubegni, comincia un nuovo capitolo dell’ex numero due di Forza Italia al casello di Astm, 3,4 miliardi di ricavi e tante partite infrastrutturali da «sbloccare» e da portare a termine. Soprattutto in Piemonte, dove Astm che ha il suo quartier generale, uffici amministrativi a Tortona e a Torino, ha in cantiere l’autostrada «infinita» Asti Cuneo (da 30 anni in attesa di essere completata), e il nodo sulle autostrade contese piemontesi appeso al giudizio del Consiglio di Stato. Infatti tutti aspettano la sentenza che deciderà se revocare o assegnare le gare per le autostrade A 5 e A 21, la Torino Quincinetto, la Bretella di collegamento A4/A5 Ivrea Santhià, la diramazione Torino Pinerolo e la Torino Piacenza.

Nel giugno di due anni fa il Ministero dei Trasporti aveva aggiudicato queste concessioni al Consorzio Stabile Sis della famiglia cuneese Dogliani. Ma la famiglia Gavio, già vincitrice della gara un anno prima, nel 2020, era stata esclusa per un vizio di forma, perché la Salt, società di Astm, non aveva la qualifica di costruttore come richiesto dal bando. Oggi è in corso un giudizio di revocazione presso lo stesso Consiglio di Stato che aveva confermato l’esclusione. Il derby delle autostrade piemontesi , da allora, si è tramutato in una guerra di carte bollate, di cui si attende ancora l’esito. Pane per i denti dell’avvocato nato ad Agrigento nel 1970, cresciuto a codici giuridici (dottore di ricerca in diritto d’impresa) e politica, prima con Democrazia Cristiana e poi con Forza Italia.

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