Webuild, solidi risultati finanziari

Il Consiglio di Amministrazione di Webuild (nella foto Donato Iacovone, Presidente) ha approvato ieri la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022. In uno scenario globale ancora molto complesso, accompagnato da una forte spinta inflazionistica, i risultati conseguiti dal Gruppo Webuild nel corso del primo semestre ne avvalorano la forte resilienza.

I nuovi contratti acquisiti o progetti per cui il gruppo è risultato miglior offerente, da inizio anno, ammontano a complessivi €8,1 miliardi, ed includono opere dal rilevante contenuto ingegneristico e di valore strategico per i territori di riferimento, come il progetto ferroviario Inland Rail in Australia, o anche la realizzazione della Strada A303, vicino Stonehenge, nel Regno Unito, progetto al cui servizio il Gruppo potrà mettere il track record maturato in ambito di salvaguardia di patrimoni archeologici. Il portafoglio ordini al 30 giugno 2022 si attesta a €47,2 miliardi, di cui €38,5 miliardi relativo a construction, coprendo circa il 95% dei ricavi target per il 2022-2024, ben bilanciato in geografie a basso rischio quali Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia – paesi che costituiscono circa il 74% del backlog.

In Italia, dove Webuild grazie anche al Progetto Italia è il principale player del mercato, sono attesi circa €16 miliardi di ulteriori investimenti in grandi opere finanziati dal PNRR, di cui €2,7 miliardi con i tender già in corso. La qualità del portafoglio ordini, il lavoro svolto in partnership con i propri clienti e la filiera, come anche l’efficacia nella gestione dei contratti, della supply chain e il piano di cost savings in corso di attuazione, si sono confermati come leve di crescita e resilienza, consentendo di contrastare l’impatto delle dinamiche inflattive. A livello operativo, il Gruppo ha registrato performance robuste, chiudendo il primo semestre con risultati in continua crescita. I Ricavi crescono del 24%, a €3,9 miliardi; l‘EBITDA cresce del 33%, a €251 milioni, nonostante lo scenario di riferimento attuale. Oltre l’80% dei ricavi è stato generato in area geografiche quali Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti ed Australia come risultato della politica di derisking adottata negli ultimi anni.

Inoltre, Webuild è ben posizionata per fronteggiare l’incremento dei tassi di interesse. Il collocamento del primo “Sustanaibility Linked Bond”, pari a €400 milioni avvenuto a gennaio, ha contribuito ad ottimizzare ulteriormente il profilo del debito corporate, che presenta oltre il 90% delle scadenze a partire dal 2024 e la componente a tasso fisso a oltre l’85% del totale. Sono proseguite le attività per lo sviluppo dei business adiacenti, tra cui le manutenzioni e il progetto “Acqua per la Vita”.

Per fare fronte all’emergenza idrica in Italia, Webuild si è fatto promotore di un progetto con soluzioni concrete, da avviare nel breve termine, come la costruzione di desalinizzatori per la produzione di acqua potabile da quella del mare. Ad oggi, in Italia, solamente il 4% dei consumi totali riguarda acqua desalinizzata, con nove capoluoghi che hanno l’acqua razionata e il 32% della popolazione che lamenta scarsità di acqua potabile. Seguendo l’esempio della Spagna, con una produzione del 56% di acqua desalinizzata rispetto al consumo totale, Webuild si propone quale interlocutore con il know-how necessario, anche con la controllata Fisia Italimpianti, per poter gestire i fondi stanziati legati all’approvvigionamento e gestione sostenibile delle risorse idriche.

Gli ottimi risultati raggiunti nel primo semestre dell’anno, nonché il solido backlog e la strategia commerciale del Gruppo con forte posizionamento in diverse geografie a basso rischio, oltre alla leadership nel mercato domestico, consentono di confermare i target per il 2022-2024. Al raggiungimento di tutti questi obiettivi, contribuisce l’impegno di Webuild a supporto dell’innovazione tecnologica, dell’occupazione e dell’attrazione di giovani, leve strategiche per il percorso di crescita sostenibile del Gruppo. I ricavi adjusted, relativi al primo semestre 2022, sono pari a €3.873 milioni (€3.129 milioni nel primo semestre 2021), e segnano una crescita su base annua di €744 milioni pari al 24%.

I principali contributi sono riferibili allo sviluppo delle attività operative in Italia, che beneficiano, tra l’altro, dei positivi effetti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, tra cui l’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria Milano-Genova, Napoli-Bari e Verona-Padova, oltre che ad alcuni grandi progetti all’estero tra cui, in particolare, le commesse negli USA della partecipata Lane, l’impianto idroelettrico Snowy 2.0 in Australia, il progetto ferroviario Hurontario Light Rail in Canada, la diga di Koysha in Etiopia e la linea ferroviaria NykirkeBarkaker in Norvegia. L’EBITDA adjusted si attesta a €251 milioni (€189 milioni), mentre l’EBIT adjusted è pari a €124 milioni (€91 milioni). L’incremento dell’EBIT adjusted pari a €34 milioni conferma l’attesa redditività dei progetti in portafoglio che è stata preservata anche grazie all’utilizzo di strumenti di “pass through” e mitigazione dei rischi in contratti che vedono come controparte prevalentemente enti pubblici la gestione valutaria ha generato utili netti pari a €72 milioni principalmente riconducibili all’andamento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense, del dollaro canadese, del BIRR etiope, del riyal del Qatar e del pesos colombiano. Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a €174 milioni (€20 milioni nel primo semestre 2021). Le imposte sul reddito adjusted si attestano a €71 milioni (€64 milioni nel primo semestre 2021) e risentono principalmente delle dinamiche reddituali delle Società partecipate e dei diversi regimi impositivi vigenti nei paesi in cui il Gruppo opera.

Il risultato delle attività operative cessate evidenzia un onere netto di €15 milioni riferibile alla chiusura di attività all’estero che facevano capo ad Astaldi S.p.A. e che non rispondono alle strategie di pianificazione commerciale e industriale del Gruppo (principalmente, alla divisione “Astaldi Georgia”). L’utile attribuibile alle interessenze dei terzi pari a €24 milioni (perdita pari a €9 milioni nel primo semestre 2021) è principalmente riconducibile alle controllate che operano sui progetti Snowy 2.0 in Australia, passante ferroviario di Göteborg in Svezia, linea ferroviaria Nykirke-Barkaker in Norvegia e alle attività della controllata Lane.  

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