Generali, Donnet: la lista del cda porta un contributo per la creazione di una vera public company

“In Italia ci sono molti imprenditori capaci. Alcuni di loro hanno una visione ‘padronale’ della gestione delle società. Non è nella loro cultura la separazione netta tra essere azionisti, essere consiglieri ed essere manager professionali. Il mio non è un giudizio di merito, ma questa visione non va bene con il mondo finanziario di oggi. Secondo me questo fa parte del vecchio capitalismo”. Lo afferma Philippe Donnet, nella foto, Ceo di Assicurazioni Generali, in un’intervista di alcuni giorni fa a Il Piccolo di Trieste in vista dell’Assemblea dei soci del 29 aprile a Trieste.
 “La lista – dice ancora Donnet – che mi ripropone è anche uno strumento per migliorare la governance della Compagnia, non è la lista di Mediobanca, ma la lista del cda che porta un contributo per la creazione di una vera public company. Nel cda ci sarà il 77% di candidati indipendenti e un presidente indipendente. Quanto alle divisioni interne, Donnet commenta che “se ci sono scontri non si lavora bene. Le tensioni si riverberano sui manager e da questi al personale e agli agenti”.
“La mia motivazione è forte”, rimarca rispondendo a una domanda sulla sua ricandidatura. “Non lo faccio per restare altri tre anni – precisa – ma per la società: gli azionisti devono scegliere fra una compagnia al servizio di tutti gli azionisti o una controllata da alcuni di loro.

Torna in alto