Fca: a ottobre stop per 50 turni stabilimento Melfi

 Ulteriori stop dei turni di lavoro, in totale 50 su 89 complessivi a ottobre, sono stati annunciati stamane della direzione aziendale della Fca di Melfi (Potenza). Lo rende noto Uilm Basilicata. Lo stop, “che sarà coperto attraverso il contratto di solidarietà e degli istituti contrattuali”, è partito dalle 14 di giovedì 3 ottobre alle 6 di lunedì 7 ottobre, e prosegue dalle 14 di giovedì 10 ottobre alle 6 di lunedì 14 ottobre, dalle 22 di giovedì 17 ottobre alle 6 di lunedì 21 ottobre, dalle 22 di giovedì 24 ottobre alle 6 di venerdì 1 novembre, ed “è legato all’andamento di mercato e più complessivamente alla situazione tecnico produttivo organizzativa”.
    I turni saltati “determinano una riduzione di circa 21.500 vetture – evidenzia Uilm Basilicata – il calo di volumi è dovuto principalmente ad un calo drastico degli ordinativi di oltre oceano a causa anche dei paventati dazi che stanno rallentando in modo drastico tutto il mercato dell’automotive e non solo, ma anche sul mercato europeo vessato dalle nuove regole sulle emissioni che per lo stabilimento di Melfi creano cali sia della Jeep Renegade che della 500X”. Spiega ancora la Uilm: “Siamo in una fase molto complicata e ciò è evidente anche dalla crisi industriale e di crescita di potenze europee a partire dalla Germania, e ciò ha riflessi notevoli sull’intera economiaeuropea”. E prosegue: “Questa instabilità geopolitica/economica anche determinata dal protezionismo americano sta avendo purtroppo conseguenze notevoli per la nostra economia e per il nostro sistema industriale – continua  la nota – soprattutto oggi che siamo in una fase di transizione tecnologica / innovativa relativamente al settore auto motive. È necessario dunque, cosi come già più volte richiesto, un intervento urgente dei Governi, sia italiani che europei, affinché si mettano in campo tutte le possibili soluzioni che vadano verso l’elettrificazione dell’auto. Gli investimenti nello stabilimento di Fca Melfi sono stati realizzati, le aziende dell’Indotto di Melfi sono pronte  e strutturate per la prossima salita produttiva; la salita produttiva dovrà necessariamente essere accompagnata da politiche industriali nazionali ed europee”. “Non c’è più tempo da perdere – conclude la Uilm – l’Italia e l’Europa devono mettere in campo azioni che vanno nella direzione di salvaguardare e dare un impulso forte a tutta l’economia e al settore dell’automotive”.

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