Pagelle e classifiche Governo Meloni

Exploit

Decisa, dinamica e carismatica. È la prima donna di destra a diventare Presidente del Consiglio, un ruolo che segnerà la storia. Nonostante la sua determinazione, è vulnerabile agli attacchi personali e alle critiche. Non rinuncia alla sua femminilità, portando per la prima volta il femminile ai vertici del potere repubblicano. Si distingue per un approccio leggero al femminismo e non apprezza la retorica delle quote rosa.

GIORGIA MELONI

Presidente del Consiglio

VOTO: 8½

In ascesa

Politica esperta con una carriera robusta nel campo legale, sia giudiziale che stragiudiziale. La sua vasta esperienza l'ha condotta alla politica, dove si distingue per la preparazione, l'attività e l'attenzione alle relazioni. È nota per la competenza giuridica e l'impegno costante nel rappresentare gli interessi dei cittadini italiani attraverso il lavoro parlamentare.

ANNA MARIA BERNINI

Ministro dell’Università e della ricerca

VOTO: 7+

Figura prominente della politica italiana, conosciuto per le sue posizioni conservatrici e nazionaliste e per l'impegno nella difesa dei valori tradizionali e della sovranità nazionale. Competente e con idee chiare per il futuro, che costruisce con costanza giorno dopo giorno. Grande manager nel settore degli armamenti, non ha mai abbandonato l'industria delle armi, aggiungendo valore al suo ruolo di Ministro della Difesa. Il caso Vannacci lo ha reso famoso al Quirinale, meno nel partito. La premier si fida di lui, pur non considerandolo un amico stretto, consapevole che gli amici possono spesso tradire. Molto attento a promuovere e acquisire piccole aziende.

GUIDO CROSETTO

Ministro della Difesa

VOTO: 7

Sopporta in silenzio l'esuberanza di Salvini, mostrando astuzia e attenzione. Oltre a essere un cognome, sta diventando un modo di pensare perché è l'uomo leghista del deep state e continuerà a esserlo nonostante abbia ceduto gran parte dello spazio politico. Chi lo vede vicino alla premier si sbaglia: è vicino a tutti finché non sono sul punto di cadere. È lui a dare la spinta finale, ma mai per colpire, solo per restare in piedi. Grande tifoso del Southampton, è profondamente credente e partecipa a un gruppo di preghiera.

GIANCARLO GIORGETTI

Ministro dell’economia e delle finanze dell’Italia

VOTO: 7+

Considerato fuori gioco come un pugile all'angolo, è riuscito a tornare al centro della scena. Recentemente ha iniziato a sferrare qualche colpo. Il duello a distanza con Landini è stata un'operazione mediatica e politica di alto livello. Dal punto di vista amministrativo, è uno dei pochi politici che ha dimostrato di saper fare il Ministro guidando con competenza la macchina dello Stato. A volte un po' troppo spavaldo, farebbe bene a essere più cauto e a mascherare certi atteggiamenti. Non sappiamo cosa gli riserveranno le elezioni europee, ma chi lo rincorreva o lo attaccava all'interno del Carroccio può issare bandiera bianca. Il 2023 è stato un anno positivo per l'ex leader del governo gialloverde. Aperto e disponibile, fa selfie con tutti. Persona molto attiva e sempre pronta ad aiutare, è stato penalizzato per alcune scelte sbagliate.

MATTEO SALVINI

Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

VOTO: 7½

La vera novità del governo, un eccellente professore prestato alla politica. Nonostante non sia un politico di professione, è riconosciuto come una persona eccezionalmente valida. Tra le sue decisioni più rilevanti c'è stata la cancellazione del bollettino COVID, segno del suo approccio pragmatico alla gestione della sanità pubblica. Tuttavia la bravura e l'inesperienza potrebbero rappresentare una sfida in un ambiente politico spesso paragonato a una gabbia di leoni.

ORAZIO SCHILLACI

Ministro della Salute

VOTO: 8-

Stabile

Passata dalla seconda carica dello Stato a Ministro senza portafoglio. Era abituata a un trattamento diverso e ora fatica ad adeguarsi alla nuova carica. Donna dal forte carattere e molto suscettibile. La sua maggiore preoccupazione sono i problemi del figlio Direttore d’Orchestra. Conosciuta per l'impegno nelle questioni sociali e giuridiche e per la dedizione alla politica e alle istituzioni. L'elezione a Presidente del Senato ha segnato una svolta storica, ponendo per la prima volta una donna alla seconda carica dello Stato italiano.

MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI

Ministro per le riforme istituzionali

VOTO: 6+

Ha più che una trentennale carriera politica alle spalle. Il suo sogno sull’autonomia rimarrà chiuso in un cassetto. È tra i “padri fondatori” del movimento padano. “È difficile che un sogno si realizzi se lo teniamo chiuso in un cassetto”. (Vittorio Deriu)

ROBERTO CALDEROLI

Ministro per gli affari regionali e le autonomie

VOTO: 7-

Sostenuta fortemente dalla premier, è impegnata costantemente nella promozione dell’equo compenso per i professionisti. È apprezzata per il pragmatismo e le eccellenti capacità organizzative e relazionali, unite a una solida competenza nel suo settore. Calderone è un'ardente sostenitrice del dialogo aperto e incoraggia i giovani a coltivare i propri talenti al di fuori delle aspettative familiari, convinta che ciascuno debba seguire il proprio percorso e realizzare le proprie aspirazioni.

MARINA ELVIRA CALDERONE

Ministro del lavoro e delle politiche sociali

VOTO: 6½

Fin da giovane impegnato in politica, si distingue per equilibrio, pacatezza e serietà. È particolarmente vicino alla premier.

LUCA CIRIANI

Ministro per i rapporti con il Parlamento

VOTO: 7-

Possiede le caratteristiche tipiche dei vecchi esponenti della Democrazia Cristiana, con una notevole capacità di adattamento e sopravvivenza nel panorama politico. La sua longevità e rilevanza nel mondo politico sono dovute alla preparazione approfondita e alla vasta esperienza accumulata negli anni.

RAFFAELE FITTO

Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

VOTO: 7-

Persona corretta e molto attenta agli aspetti formali. Soffre molto il fatto di essere chiamato il cognato di… “Fai sempre ciò che è giusto: questo farà piacere ad alcuni e sorprenderà gli altri”. (Mark Twain)

FRANCESCO LOLLOBRIGIDA

Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

VOTO: 6½

Conosciuto per la passione per la musica ed è considerato un liberale di vecchio stampo. Descritto come un galantuomo curioso e colto. Avrebbe potuto essere un eccellente Direttore artistico per il Festival di Sanremo e un valido Ministro della Cultura. Nel ruolo politico ha avuto il supporto di Giusy Bartolozzi, vice Capo di gabinetto con cui ha collaborato strettamente. Tuttavia ha presentato le dimissioni da Ministro e nonostante siano state respinte, questo episodio ha messo in luce occasionali tensioni con il partito.

CARLO NORDIO

Ministro della Giustizia

VOTO: 7-

Le voci su una sua presunta distanza da Salvini sono infondate. Come Ministro tecnico e uomo delle istituzioni, coordina ogni passo con la premier, mantenendo informate le Infrastrutture di volta in volta. Nei Consigli dei Ministri e nelle riunioni interne, si parla di un forte asse con il Ministro della Difesa. Piantedosi si interessa frequentemente di questioni di intelligence e si vocifera che abbia qualche asso nella manica per le prossime nomine, in particolare all'Aisi. Recentemente ha subito molte critiche e si sforza di evitare di diventare la nuova Lamorgese. È visibilmente intimidito dal potere dei magistrati.

MATTEO PIANTEDOSI

Ministro dell'interno

VOTO: 6½

In discesa

Ministro presenzialista con un eloquio elegante, noto per i numerosi annunci spesso contraddittori e per una sostanza che fatica a concretizzarsi. Sulle sue spalle grava il disastro annunciato delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026, caratterizzato da un budget ampiamente sforato e da una riforma dello sport ancora incompleta con due anni ancora da affrontare. Abodi punta a centralizzare il controllo, desiderando essere lui a distribuire le risorse alle federazioni per ampliare il proprio potere. Tuttavia, l'alleanza con Malagò non sembra favorirlo, contribuendo alle difficoltà del suo operato.

ANDREA ABODI

Ministro per lo sport e i giovani

VOTO: 5

Negli ultimi anni ha avuto più nemici che amici. Sebbene in pubblico mostri una pacatezza apparente, è noto per il carattere irascibile. La sua arma principale è sempre stata la parola, che utilizza con grande abilità per difendere le sue posizioni e navigare le complessità della politica.

SEBASTIANO MUSUMECI

Ministro per la protezione civile e per le politiche del mare

VOTO: 5

Con una carriera consolidata e una significativa esperienza politica, è riconosciuto per l'impegno nelle questioni ambientali e nella sicurezza energetica, contribuendo al dibattito e alla legislazione in
questi settori. Per risolvere il problema energetico, è favorevole alle installazioni di impianti nucleari. La domanda è: sarà la scelta giusta? “La scoperta della reazione nucleare non implica la distruzione del genere umano più di quanto non faccia la scoperta dei fiammiferi.” (Albert Einstein)

GILBERTO PICHETTO FRATIN

Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica dell'Italia

VOTO: 5+

Da giovane e tutt’ora sembra sempre ambire a essere il primo della classe, dimostrando un perfezionismo incrollabile. Non c'è funzionario nel Ministero che non lo consideri un esperto in gaffe. Nonostante sia indubbiamente colto, competente e intelligente, dirigere un ministero richiede competenze che vanno oltre quelle accademiche. Le sue recenti scelte sono state oggetto di dubbi e si parla di conflitti interni al Dicastero, soprattutto dal punto di vista istituzionale. La voce comune suggerisce che in caso di un possibile rimpasto potrebbe essere uno dei nomi coinvolti. Resta da vedere se queste speculazioni si riveleranno fondate.

GENNARO SANGIULIANO

Ministro della Cultura

VOTO: 5+

Onnipresente nel panorama politico, preferisce circondarsi di collaboratori che rispondono con un semplice "sì" alle sue richieste. Apprezza particolarmente gli ambasciatori che operano nella sua ombra. Nonostante la vasta esperienza, è noto per non studiare a fondo i dossier e affrontare gli incontri con un approccio improvvisato. La lunga esperienza nell'Unione Europea gli ha permesso di costruire una rete estesa di conoscenze e rapporti, che utilizza abilmente nelle attività diplomatiche e politiche.

ANTONIO TAJANI

Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale

VOTO: 6-

Al Ministero circola una battuta: quando arriva un'auto blu si apre lo sportello ma non scende nessuno, è lui. Questo scherzo pungente sottolinea la percepita debolezza politica di Adolfo Urso. I problemi nella sua segreteria politica hanno avuto un impatto negativo sul corso del dicastero, contribuendo a un'immagine di inefficacia. Vi sono divergenze evidenti tra lui e Antonio Tajani, che aggravano ulteriormente la sua posizione. Si vocifera che stia considerando di candidarsi alle elezioni europee del 2024. Urso appare come un ministro orientato più al passato che al futuro.

ADOLFO URSO

Ministro dello sviluppo economico

VOTO: 5-

Molte delle sue scelte sono attaccate dall’opposizione. Dice: “L’istruzione è l’arma più potente che si può utilizzare per cambiare il mondo”. Gli sconsigliamo di giocare a paintball, poiché i suoi avversari politici lo impallinerebbero di vernice rossa.

GIUSEPPE VALDITARA

Ministro dell'istruzione e del merito

VOTO: 6-

In caduta libera

Da Conte a Meloni il passo è stato breve per lei. Leghista di lunga data con oltre 30 anni di militanza. In passato il suo obiettivo era l'indipendenza della Padania e considerava il Meridione il suo acerrimo nemico. Ora la sua traiettoria politica dimostra una capacità di adattamento e continuità all'interno delle dinamiche di governo.

ALESSANDRA LOCATELLI

Ministro per le disabilità

VOTO: 3-

Nel 2013 ha fondato "Di mamma ce ne è una sola", il primo comitato italiano contro l'utero in affitto. Le sue opinioni spesso controverse suscitano dibattito e sono al centro di numerose polemiche politiche, che sembrano divertirla. Per Roccella "Se è importante produce polemiche" (Jay Green).

EUGENIA MARIA ROCCELLA

Ministro per le pari opportunità e la famiglia

VOTO: 4½

Attaccata da ogni lato, molti chiedono a gran voce le sue dimissioni. Lei, tuttavia, tiene duro e non molla. Nota per lo stile diretto e spesso provocatorio nel dibattito politico italiano, ha sostenuto posizioni riguardanti la difesa dei valori tradizionali, l'immigrazione e la sicurezza. La domanda rimane: sarà sostituita durante il rimpasto del governo? “To be or not to be, that is the question” (William Shakespeare).

DANIELA GARNERO SANTANCHÈ

Ministro del Turismo

VOTO: NC

Voleva fare l’attore, ma è diventato politico, e si sa che in ogni politico c’è una parte attoriale. Raccomandato a Berlusconi dal fratello Alberto, ha portato la sua vena artistica nella carriera politica. Come diceva Alberto Sordi: “La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.”

PAOLO ZANGRILLO

Ministro per la pubblica amministrazione

VOTO: ?

Per proposte e interventi questi i recapiti da contattare: tel. 06-93574813 redazione@attimo-fuggente.com
E ogni giorno news ed informazioni direttamente sul sito http://www.attimo-fuggente.com/

Torna in alto