Accenture punta su intelligenza artificiale e rete 5G per i modelli tv del futuro

Non personalizzare le esperienze in base alle esigenze dei consumatori è un’opportunità persa per i broadcaster che vogliano fidelizzare il consumatore. La conseguenza è un rallentamento della crescita dei ricavi medi per utente e il poter far affidamento solo sull’attrattiva di prezzi bassi o su un’offerta in bundle (a pacchetto) per sostenere il fatturato.Quindi, «i player che stanno avendo successo nella industry dei media sono quelli in grado di creare relazioni forti con i propri consumatori, capitalizzando su ciascuna di queste relazioni con offerte di prodotti personalizzati, che tengono conto dei feedback dei consumatori. I clienti più soddisfatti e coinvolti contribuiranno poi, a loro volta, a creare engagement verso altre persone. Ottimizzare l’engagement dei clienti in ogni punto di contatto del customer journey può accrescere le entrate fino al 5% e ridurre i costi operativi del 30%», ha sintetizzato Vittorio Micheli, media industry lead di Accenture, colosso della consulenza che ha presentato una ricerca sul settore, assieme a Ovum, durante il Festival della tv e dei nuovi media di Dogliani (in calendario in questi giorni).

Per andare incontro al consumatore, allora, «l’Intelligenza artificiale può rappresentare un fattore chiave in grado di offrire nuovi e più efficaci insight sul business. Una migliore capacità di analisi dei consumatori, delle loro esigenze, dei loro gusti, dei dispositivi e degli orari preferiti per fruire dei video, permette di proporre un’offerta multicanale altamente personalizzata, non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche per quanto riguarda le possibilità di fruizione: pensiamo, ad esempio, ai cataloghi personalizzati, alle modalità di ricerca e alle funzionalità di visione», sempre secondo Micheli.

Se poi si considera pure l’avvento del 5G, la nuova piattaforma di rete mobile permetterà download rapidissimi e, soprattutto, la visione di una buonissima qualità di live streaming, su piattaforme d’intrattenimento online (come Netflix) nonché lo sviluppo di economie legate a questi ecosistemi. In particolare, i servizi wireless 5G permetteranno di connettere differenti dispositivi mobili (dagli smartwatch agli elettrodomestici intelligenti, passando per le connected cars), che permetteranno così di seguire ovunque i contenuti tv.

Diverso infine il discorso di Accenture sul tipo di servizi da offrire dal punto di vista editoriale. Alcune piattaforme possono essere basate puramente sul contenuto, anche attraverso la condivisione o l’hosting di contenuti su piattaforme dei partner; altre, invece, possono essere costituite da un ecosistema tecnologico centralizzato implementabile da altri partner, utilizzando tra l’altro proprio i dati sulle abitudini dei consumatori come asset per proporre servizi integrativi personalizzati. A proposito di contenuti, sono proprio i costi relativi all’acquisto di contenuti da parti terze e allo sviluppo di contenuti originali a crescere di più. Seguono i costi relativi alla tecnologia. Per questo, a giudizio di Accenture, bisogna porre attenzione alla trasformazione del settore. Pena un mol medio che continuerà a erodersi (-3% dal 2017 al 2018), dal momento che il fatturato medio cresce in misura minore rispetto ai costi.


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