Via libera ai bonus e ai piani ambiziosi, TIM punta sul rilancio

L’Assemblea degli Azionisti di TIM, nella foto l’a. d. Pietro Labriola, riunitasi oggi in modalità virtuale come previsto dal Decreto Legge n. 18/2020, ha visto la partecipazione di circa il 54,70% del capitale ordinario. Un incontro cruciale che ha delineato le prossime tappe per il colosso delle telecomunicazioni, tra approvazioni importanti e alcune proposte che non hanno trovato il consenso necessario.

Le Decisioni in Sede Ordinaria

Sul fronte ordinario, l’Assemblea ha dato il via libera al bilancio di TIM S.p.A. al 31 dicembre 2024, che si è chiuso con una perdita netta di 1.242.499.280 euro. Tale perdita sarà coperta attraverso l’utilizzo della riserva legale, una mossa approvata con un consenso quasi unanime, il 99,9% dei voti favorevoli.

Approvata anche la relazione sulla politica di remunerazione e sui compensi corrisposti, in entrambe le sezioni. La prima sezione ha ottenuto il 93,99% di voti favorevoli, mentre la seconda l’87,33%. Questo testimonia un ampio supporto alle politiche retributive proposte dalla società.

Particolare attenzione è stata riservata ai piani di incentivazione. L’Assemblea ha approvato il “Piano LTI di Performance Share 2025-2027”, mirato a rafforzare l’allineamento tra gli interessi del management e quelli degli azionisti, con un notevole 98,83% di voti favorevoli. Sono state inoltre approvate le modifiche al Piano di Stock Option 2022-2024 (66,30% di voti favorevoli) e un nuovo piano di incentivazione, il “Piano di Phantom Shares 2025-2027” (99,45% di voti favorevoli). Questi strumenti sono pensati per motivare la dirigenza e legarla ai risultati aziendali.

Le Delibere in Sede Straordinaria: tra Modifiche e Rifiuti

La sezione straordinaria dell’Assemblea ha riservato alcune sorprese. È stata approvata la modifica dell’articolo 3 dello Statuto sociale, riguardante l’oggetto sociale di TIM, con il 97,22% dei voti favorevoli. Questa decisione comporta il riconoscimento del diritto di recesso per gli azionisti che non hanno votato a favore.

Tuttavia, non tutte le proposte statutarie hanno superato l’esame. L’Assemblea non ha approvato (con il 65,96% dei voti favorevoli, a fronte di un 34,01% di contrari) la modifica dell’articolo 9 dello Statuto sociale. Questa proposta includeva la riduzione del numero massimo dei componenti del Consiglio di Amministrazione, la modifica della percentuale di possesso azionario per la presentazione delle liste e la revisione delle modalità di riparto degli amministratori da eleggere.

Altro punto di non approvazione (con il 65,92% dei voti favorevoli, e il 33,74% di contrari) è stata la modifica dell’articolo 17 dello Statuto sociale, che prevedeva la riduzione del numero dei sindaci effettivi e supplenti, e la modifica delle regole per la presentazione delle liste e il riparto dei sindaci da eleggere.

Infine, anche la modifica dell’articolo 19 dello Statuto sociale, relativa alla disciplina del diritto di intervento e all’esercizio del diritto di voto in Assemblea, non è stata approvata (60,17% dei voti favorevoli, 39,83% di contrari).

Un’importante approvazione (99,88% dei voti favorevoli) ha riguardato la modifica dell’articolo 13 dello Statuto sociale. Questa consente la nomina di un dirigente – diverso dal preposto alla redazione dei documenti contabili – per l’attestazione in materia di rendicontazione di sostenibilità, come previsto dal TUF.

Infine, è stata approvata l’esclusione dell’obbligo di reintegro del vincolo di sospensione d’imposta in relazione agli utilizzi della riserva legale per la copertura delle perdite registrate nei bilanci 2023 e 2024, con un ampio consenso del 98,48%.

Diritto di Recesso e Condizioni

Per gli azionisti ordinari che non hanno approvato la modifica della clausola sull’oggetto sociale e per gli azionisti di risparmio, è possibile esercitare il diritto di recesso entro e non oltre quindici giorni dall’iscrizione della delibera presso il Registro delle Imprese. Il valore di liquidazione unitario è stato fissato a 0,2884 euro per le azioni ordinarie e 0,3295 euro per le azioni di risparmio.

L’efficacia del diritto di recesso è subordinata al fatto che l’ammontare da pagare non ecceda complessivamente i 100 milioni di euro. La società comunicherà al mercato l’avveramento o l’eventuale rinuncia a tale condizione. È stato confermato che la condizione relativa alla normativa Golden Power si è verificata positivamente, con l’Autorità che ha deliberato di non esercitare i poteri speciali, riconoscendo l’insussistenza dei presupposti per il loro impiego.

Torna in alto