Luigi Sbarra alla guida delle Politiche per il Sud come Sottosegretario di Palazzo Chigi

Con la cerimonia di giuramento a Palazzo Chigi, Luigi Sbarra – già Segretario Generale di CISL – assume l’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per il Mezzogiorno. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni affida al neo-nominato il compito di guidare e consolidare le strategie di sviluppo dell’area meridionale, definita «locomotiva d’Italia» per la crescita superiore alla media nazionale.

Mandato e obiettivi chiave

Il nuovo Sottosegretario mette al centro del proprio mandato il rafforzamento di crescita, sviluppo e coesione. Tra le priorità illustrate:

  • potenziare infrastrutture strategiche e reti di trasporto;
  • sostenere PMI e filiere industriali emergenti;
  • valorizzare le risorse del PNRR, gli Accordi di Coesione e la ZES Unica;
  • promuovere formazione di qualità e contrasto al mismatch di competenze;
  • garantire legalità diffusa, essenziale per attrarre investimenti pubblici e privati.

Esperienza e competenze di Luigi Sbarra

Durante il vertice di CISL, Sbarra ha guidato importanti vertenze occupazionali, sostenuto politiche di welfare contrattuale e promosso relazioni industriali orientate alla partecipazione. La sua capacità di mediazione tra istituzioni, imprese e lavoratori si rivela ora determinante per coordinare i diversi attori coinvolti nel rilancio del Sud.

Sfide e opportunità per il Mezzogiorno

Il Mezzogiorno registra segnali di ripresa socio-economica: aumento degli occupati, investimenti in energia rinnovabile e logistica, crescita del turismo esperienziale. Consolidare questi trend significa:

  • ridurre i divari infrastrutturali Nord-Sud;
  • accelerare progetti di transizione energetica;
  • trasformare le città in hub euro-mediterranei, favorendo export e intermodalità;
  • rafforzare la sanità territoriale per una maggiore resilienza sociale.

Sbarra sottolinea la necessità di «fare sistema» fra governo, autonomie locali e parti sociali, così da moltiplicare l’effetto leva degli strumenti già disponibili e produrre sviluppo inclusivo di lungo periodo.

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