Papa Leone XIV ha conferito un ruolo di grande rilievo a Monsignor Renzo Pegoraro, nominandolo Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Pegoraro, che ricopriva finora la carica di Cancelliere della stessa istituzione, subentra a Monsignor Vincenzo Paglia, diventato Presidente Emerito in seguito al raggiungimento del limite di età previsto.
Un percorso accademico e spirituale al servizio della bioetica
Originario di Padova, dove è nato il 4 giugno 1959, Renzo Pegoraro ha un solido background sia medico che teologico. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia conseguita presso l’Università di Padova, ha proseguito la sua formazione con una licenza in Teologia Morale alla Pontificia Università Gregoriana e un diploma in Bioetica all’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Ordinato presbitero nel 1989 per la Diocesi di Padova, ha affiancato all’attività pastorale un intenso impegno accademico e istituzionale: è stato Segretario Generale della Fondazione Lanza, Docente di Bioetica alla Facoltà Teologica del Triveneto, e Professore di Nursing Ethics all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Tra il 2010 e il 2013 ha presieduto l’European Association of Centers of Medical Ethics (EACME).
Una figura chiave per l’etica e la missione della Chiesa
La nomina di Monsignor Pegoraro avviene in un momento cruciale per le riflessioni bioetiche della Chiesa. La Pontificia Accademia per la Vita ha un ruolo centrale nella promozione della dignità della persona umana, in particolare in ambiti come la fine della vita, le biotecnologie e la medicina. Il nuovo Presidente porterà avanti queste sfide con una visione maturata in decenni di studio, ricerca e dialogo scientifico e teologico.
Grazie alla sua ampia esperienza, Pegoraro è chiamato a rafforzare la capacità dell’Accademia di interpretare le complesse trasformazioni della contemporaneità, promuovendo una cultura della vita in sintonia con il magistero di Papa Leone XIV.
Attese e prospettive per il nuovo Presidente
Nel suo nuovo incarico, Monsignor Pegoraro avrà il compito di guidare l’Accademia nel dialogo tra scienza, etica e fede, contribuendo al discernimento su questioni fondamentali per l’umanità. La sua nomina lascia presagire un rinnovato impegno per la ricerca interdisciplinare, l’educazione alla bioetica e l’apertura al confronto internazionale, valori che l’Accademia promuove da sempre.