Guy Laroche torna alla ribalta: Mathilde Castello Branco alla guida creativa della maison

Dopo quattro anni di assenza, Guy Laroche torna a far parlare di sé nel mondo della moda. La maison, rimasta in sordina dalla pandemia, ha segnato il suo ritorno durante la Paris Fashion Week, svelando una nuova collezione di prêt-à-porter firmata dalla nuova Direttrice Creativa, la stilista franco-brasiliana Mathilde Castello Branco. La presentazione si è tenuta in occasione di un esclusivo cocktail party all’Hôtel de Crillon, il giorno di chiusura della settimana della moda. La collezione, sofisticata e versatile, celebra l’eleganza couture ed è interamente made in France.

L’esperienza della nuova guida creativa

Per rilanciare la propria linea di moda femminile, Guy Laroche ha scelto una designer dal background prestigioso. Mathilde Castello Branco, formatasi presso la Scuola Duperré e l’Atelier Chardon-Savard, ha iniziato la sua carriera in Hermès, sotto la direzione di Martin Margiela, per poi trascorrere dieci anni in Lanvin accanto a Alber Elbaz. Dal 2011 al 2012 ha ricoperto il ruolo di Direttore Artistico presso Azzaro, proseguendo poi in Princesse tam tam e, dal 2017, in Weill, dove è stata Direttore Creativo per quattro anni. Prima di approdare in Guy Laroche, si è dedicata a un progetto personale focalizzato sulla pittura su seta.

“Immergersi in una maison con un patrimonio così ricco è un privilegio. M. Guy Laroche era un grande e questa maison ha del potenziale. Ogni indumento è pensato perché la donna possa giocarci e renderlo suo. Offriamo un mix and match”, ha dichiarato la designer, che guida la parte creativa da oltre due mesi.

Un guardaroba versatile e senza tempo

La prima collezione di Mathilde Castello Branco per Guy Laroche pone le basi di un nuovo guardaroba femminile, pensato per semplificare la vita della donna moderna senza rinunciare all’eleganza. L’idea alla base del design è la versatilità: quattordici silhouette si trasformano in ventotto grazie a giochi di layering e dettagli sartoriali.

Gli accessori, tra cui scarpe, berretti e guanti glamour, sono realizzati con gli stessi tessuti degli abiti, enfatizzando il concetto di total look. La stilista ha scelto materiali pregiati come flanelle, lane fredde, pelle d’agnello e mussola di seta, provenienti da Francia, Italia e Inghilterra, mentre il denim arriva dal Giappone. La produzione è affidata all’atelier Grain de Tailles di Lione, specializzato in sartoria in lana.

Innovazione sartoriale e attenzione ai dettagli

L’ispirazione couture emerge nei dettagli tecnici e nella costruzione impeccabile dei capi. Tra le proposte spicca un abito-cappotto, rivisitazione dell’iconico abito-camicia creato da Guy Laroche. Una mantella reversibile in due tessuti a quadri offre opzioni di styling grazie a un soffietto nascosto da una zip. Un capo in flanella si trasforma da giacca con zip frontale a top voluminoso se indossato al contrario.

Le innovazioni non finiscono qui: una gonna e un top plissettati si combinano in un elegante abito da sera in jersey di seta, mentre un abito in flanella grigio nasconde tasche invisibili. Alcuni modelli presentano dettagli funzionali, come zip regolabili per personalizzare gli spacchi o chiusure automatiche nascoste. “La couture è essenziale, ma non deve essere visibile”, spiega Mathilde Castello Branco, che punta su un’eleganza raffinata e su una produzione a circuito corto, rigorosamente made in France.

Le strategie di rilancio della maison

“Si tratta di prêt-à-couture“, ha dichiarato il CEO Hendrik Penndorf, sottolineando il posizionamento esclusivo del brand. Fondata nel 1957 con una forte vocazione per l’haute couture, Guy Laroche è stata acquisita nel 2004 dal gruppo di Hong Kong YGM Trading. Oggi, la maison genera la maggior parte dei ricavi attraverso licenze per borse, orologi, gioielli e occhiali, ma con questa nuova direzione creativa mira a rafforzare il suo core business nella moda.

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