La nomina di Sergio Castellitto alla Presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia da parte del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha suscitato un certo dibattito e controversie nell’ambiente cinematografico italiano. Alcuni registi di fama come Marco Bellocchio, Paolo Sorrentino e Mario Martone avevano espresso preoccupazioni riguardo a nomine politiche per il Comitato scientifico del CSC e avevano criticato questa decisione.
L’emendamento al decreto Pubblica amministrazione ha stabilito che il presidente e tre membri del Comitato scientifico saranno scelti direttamente dal ministero della Cultura, mentre gli altri membri saranno nominati dai ministeri dell’Istruzione, dell’Economia e dell’Università. La decisione di coinvolgere il ministero dell’Economia è stata aggiunta nella versione finale del decreto.
“La designazione di un Cda di così alto profilo guidato da una personalità di assoluta qualità umana e professionale come Sergio Castellitto e composto da nomi prestigiosissimi, ci fa capire quanto le polemiche dei mesi scorsi fossero pretestuose. Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto'”, commenta il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano il quale ha trasmesso la comunicazione alle Commissioni Cultura di Camera e Senato che dovranno esprimere il proprio parere entro 20 giorni.
La controversia riguarda l’interferenza politica nelle nomine dei vertici del CSC, che è una delle istituzioni più importanti nel campo del cinema in Italia. Alcuni membri dell’industria cinematografica temono che questo possa compromettere l’indipendenza e l’autonomia dell’istituzione nel sostenere e promuovere il cinema italiano.
L’intervento di Nanni Moretti, un regista molto rispettato, ha contribuito ad alimentare il dibattito sulla questione. La situazione evidenzia le tensioni tra il governo e l’industria cinematografica italiana riguardo alla gestione delle istituzioni culturali e artistiche nel paese.