Barry Callebaut nomina Peter Feld nuovo CEO

La società numero uno al mondo nella produzione di cioccolato ha annunciato che il Direttore Generale Peter Boone si è dimesso con effetto immediato e ha nominato Peter Feld come suo successore

Feld, è l’ex CEO di Jacobs Holding, la società di investimento che annovera Barry Callebaut tra le sue principali partecipazioni, ha indicato il gruppo alimentare in un comunicato. In precedenza è stato, tra l’altro, a capo della società di ricerche di mercato Gfk. Feld vanta oltre 30 anni di esperienza nello sviluppo di aziende di beni e servizi di consumo attive a livello globale.

Il consiglio di amministrazione (cda) ha ringraziato Boone per i suoi oltre dieci anni di fedele servizio. Il CEO uscente uscente ha deciso di “trasferirsi più vicino a casa per trascorrere più tempo con la sua famiglia”, precisa il presidente del cda Patrick De Maeseneire, augurandogli “ogni bene nelle sue iniziative future”.

Barry Callebaut ha pure informato sui risultati del primo semestre dell’esercizio 2022-2023: il gruppo ha fatto segnare un aumento del fatturato, nonostante una contrazione dei volumi venduti superiore alle aspettative.

Tra settembre e febbraio, l’impresa ha realizzato un fatturato di 4,18 miliardi di franchi, in progressione del 3,7% su base annua. Espressa in valuta locale, la crescita è stata del 7,9%, favorita dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dal contesto inflazionistico.

“Abbiamo assistito a una graduale ripresa dei volumi, anche se a un ritmo più lento del previsto”, indica nel comunicato il direttore finanziario Ben De Schryver. Nel periodo in esame, i volumi si sono ridotti del 2,9% a 1.131 chilotonnellate (kt, ossia migliaia di tonnellate). L’utile prima della deduzione di interessi e imposte (Ebit) è aumentato del 9,5% a 348,4 milioni di franchi e l’utile netto del 4,2% a 234,3 milioni.

Le vendite sono risultate inferiori alle previsioni degli esperti intervistati dall’agenzia di stampa economico finanziaria Awp. La redditività ha invece superato le aspettative più ottimistiche della comunità finanziaria.

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