Cattolica Assicurazioni sostiene l’evoluzione del Terzo Settore 

Un mondo che si compone di oltre 360mila realtà, capace di generare utili per circa 70 miliardi di euro impiegando quasi 900mila dipendenti e oltre 5,5 milioni di volontari. Enti, associazioni, fondazioni e imprese sociali che danno vita alla galassia del “Non Profit”: una realtà in costante evoluzione che in questi anni sta affrontando il passaggio epocale verso la professionalizzazione, innescato dalla tanto attesa riforma entrata in vigore circa un anno fa. Diventa per loro fondamentale conoscere la propria collocazione strategica per dotarsi di un adeguato assetto giuridico e istituzionale, valorizzando il proprio ruolo nei confronti del sistema, delle Pubbliche Amministrazioni e delle realtà for profit. Senza dimenticare la sfida di mettersi nelle condizioni migliori per ottenere e gestire con maggiore professionalità risorse finanziarie, potenzialmente più numerose rispetto al passato (fondi pubblici, donazioni private, ricavi da attività commerciali e 5xmille).
È la fotografia scattata dall’indagine “Il Non Profit in evoluzione” realizzata da Cattolica Assicurazioni, società del Gruppo Generali, in collaborazione con il Cesen, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Uno studio che punta a rafforzare la sostenibilità delle organizzazioni attraverso la ricerca di un equilibrio tra appropriate scelte di governance, assetti organizzativi funzionali all’attrazione di nuove risorse e adeguate strategie di gestione dei rischi. Del resto, si impongono nuove priorità: i soggetti apicali di Enti e imprese sociali devono dotarsi di adeguate coperture relative all’attività dei volontari e degli amministratori e a garanzia del proprio patrimonio, oltre a ricorrere a strumenti di tutela contro i nuovi rischi, come il cyber risk, la protezione di dati e le forme di welfare assicurativo. Il settore infatti, come tutti i segmenti del mercato assicurativo danni non auto in Italia, risulta ancora fortemente sottoassicurato.
Si pensi, come rilevato dall’indagine della compagnia veronese, che il 17,5% delle realtà del Terzo Settore potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi introdotti dalla riforma, ha confermato di non aver
ancora sottoscritto le polizze obbligatorie per la tutela dei volontari. E solo il 4,5% degli intervistati ha dichiarato di non aver sottoscritto polizze specifiche per contrastare la minaccia del cyber risk, ancora
evidentemente poco sentita. La sfida di Cattolica è quella di accompagnare Enti e associazioni in questo cammino, in nome dei paradigmi di stabilità, efficacia e gestione del rischio.


“Cattolica è storicamente attenta al mondo del volontariato e del Non Profit, realtà che rappresenta il 5% del PIL italiano. Un mondo che dal punto di vista assicurativo vale, solo nel Danni, circa 500 milioni di euro e di cui la nostra Società detiene una quota significativa del mercato – ha commentato l’Amministratore Delegato di Cattolica, Samuele Marconcini -. Siamo l’unica compagnia a livello italiano a poter vantare una Business Unit dedicata a queste realtà, un’eccellenza indicata nelle leve di sviluppo del piano di integrazione previsto da Generali. Siamo in grado di offrire non solo soluzioni assicurative, ma un vero e proprio servizio di gestione dei sinistri, consulenza, formazione e informazioni per la gestione degli Enti, grazie a professionisti qualificati e a un Osservatorio recentemente rinnovato che può contare sui contributi dei massimi esperti in materia”.
Grazie a questo specifico know-how acquisito nel corso degli anni, la Compagnia ha predisposto la prima soluzione modulare e dedicata al Terzo Settore (Cattolica&Non Profit) per la protezione dei beni, del patrimonio e delle persone con una combinazione tra le varie garanzie e somme assicurate personalizzabili.

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