Il Direttore Artistico del Teatro Miela Bonawentura di Trieste è Massimo Navone

Massimo Navone, è stato nominato Direttore Artistico del Teatro Miela Bonawentura di Trieste. Autore teatrale e regista radiofonico e televisivo, ideatore e organizzatore di progetti, eventi e rassegne multidisciplinari di spettacolo dal vivo, specializzato in formazione teatrale e per un decennio direttore della Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano dove è attualmente docente di recitazione e regia, si è formato alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano nei primi anni Ottanta. 

Il nuovo direttore ha studiato e in seguito collaborato con Maestri come Massimo Castri, Luca Ronconi e Dario Fo con il quale ha sviluppato, tra il 2010 e il 2015, un importante progetto internazionale che ha coinvolto un centinaio di giovani artisti in percorsi di formazione, e produzione di spettacoli tra cui ‘Storia di Qu’, testo inedito di Fo, presentato al Piccolo Teatro Studio Melato con la partecipazione del Maestro. 

Nei suoi quarant’anni di carriera ha diretto un centinaio di spettacoli collaborando con attori di diverse generazioni, tra questi Adriana Asti, Franco Branciaroli, Cochi Ponzoni, Antonio Albanese, Paolo Pierobon, Sergio Rubini, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Bui, Marina Massironi, Gene Gnocchi, Enzo Iacchetti, Corrado Nuzzo e Maria di Biase. È da segnalare l’ormai collaudato sodalizio con Enrico Bertolino, di cui è regista e coautore.

Tra le sue tante collaborazione è con il Teatro Miela (Bonawentura) che il regista sviluppa a Trieste la collaborazione più intensa a partire dal 2016 con il Jack London Tribute, e a seguire con 74 giorni sospesi dal diario di Ambrogio Fogar (2017), Mio padre votava Berlinguer di Pino Roveredo (2018), Adriatico Blues (2019), Sconcerto di Capodanno 2021 con Paolo Rossi, Pasolini on the road, da La lunga strada di sabbia di P.P.Pasolini (2022). 

Massimo Navone mette adesso a disposizione del Teatro Miela  la sua lunga esperienza per dare un contributo d’innovazione che da un lato valorizzi l’identità storica del teatro triestino e dall’altro favorisca l’interazione costante tra protagonisti già affermati delle scene e attori e registi più giovani, anche nell’ottica di un importante passaggio generazionale. L’obiettivo è quello di intercettare quanto di emergente c’è nel panorama artistico locale e nazionale, anche nel segno di una rottura dei recinti generazionali.

Un’altra importante iniziativa sarà l’attivazione di occasioni formative, per artisti e pubblico: dalla formazione specializzata e professionalizzante, all’incontro con gli spettatori e la proposta di attività laboratoriali che possano coinvolgere anche gli appassionati e non solo i professionisti, per creare una vera e propria comunità intorno al Teatro.

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