Banca Carige, approvati i risultati consolidati al 30 giugno 2022, primo semestre 2022 chiude con un netto negativo di €221,1 milioni

  • dal 3 giugno 2022, a seguito del perfezionamento dell’acquisizione della partecipazione di controllo precedentemente detenuta dal fondo interbancario di tutela dei depositi (“fitd”) e dallo schema volontario (“svi”), Carige è entrata a far parte del Gruppo Bper
  • il risultato netto del secondo trimestre, pari a -€212,4 milioni, è significativamente condizionato da componenti non ricorrenti, tra le quali rilevano quelle connesse alla revisione delle assunzioni valutative di talune poste contabili nell’ambito del graduale processo di integrazione con la capogruppo Bper Banca (peraltro dalla stessa gia’ previste in sede di acquisizione)
  • al netto delle componenti one-off, che incidono per complessivi €205,0 milioni netti, il risultato del trimestre è pari a -€7,4 milioni, in miglioramento rispetto al risultato del primo trimestre (-€8,7 milioni su base comparabile)
  • si conferma la buona qualita’ del portafoglio crediti, con una incidenza dei crediti deteriorati netti pari al 2,6% ed un ulteriore incremento del coverage di oltre due punti percentuali nel semestre (ora pari al 53,5%)
  • solidi gli indicatori patrimoniali: Cet1 Ratio fully phased al 13,1% e Total Capital Ratio fully phased al 15,6%
  • fra le componenti one-off, al lordo degli effetti fiscali rilevati, si segnalano in particolare:
    • il rilascio integrale della riserva di cash flow hedge (cfh) relativa alle coperture chiuse nel 2015 e pari a -€81,3 milioni
    • la svalutazione di immobilizzazioni immateriali nella prospettiva di in-sourcing dell’it, come previsto dal piano industriale della capogruppo, con un impatto aggiuntivo pari a -€109,0 milioni
    • accantonamenti per potenziali penali ed indennizzi per 36,8 milioni

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige si è riunito in data odierna per approvare i risultati consolidati al 30 giugno 2022, in conseguenza della revoca del decreto di sospensione dell’esecuzione della deliberazione dell’Assemblea degli azionisti del 15 giugno 2022 di nomina dell’organo amministrativo, disposta dal Tribunale di Genova con ordinanza depositata il 16 agosto 2022.

Matteo Bigarelli, Direttore Generale di Carige commenta: “I risultati raggiunti nel primo semestre hanno confermato il trend di crescita di Carige nonostante un contesto geopolitico e di mercato fra i più complessi e difficili degli ultimi anni. La resilienza dimostrata ancora una volta dalle persone di Carige ci ha permesso di consolidare il forte posizionamento della Banca e la sua vicinanza ai territori di appartenenza, costituendo, specie nella regione di più forte radicamento come la Liguria, il punto di riferimento per famiglie e imprese. Il buon andamento della top-line dei ricavi e la continua attenzione al contenimento delle spese rappresentano le fondamenta su cui costruire il rilancio nell’interesse di tutti gli stakeholder della Banca. Il trend positivo potrà consolidarsi nei prossimi trimestri anche attraverso la
graduale estensione dell’offerta dei prodotti e servizi del Gruppo, ferma l’attenzione al proseguimento del percorso di integrazione in BPER Banca, che è previsto completarsi entro il corrente anno”

Il primo semestre 2022 chiude con un risultato netto negativo di €221,1 milioni, essenzialmente riconducibile alla registrazione nel secondo trimestre di significativi elementi non ricorrenti per complessivi €205,0 milioni netti, dovuti prevalentemente alla revisione delle assunzioni valutative di talune poste contabili nonché alle conseguenze di talune scelte strategiche nell’ambito delle attività volte al graduale processo di integrazione con la Capogruppo BPER Banca.

Al netto dei suddetti elementi non ricorrenti, i sei mesi chiudono con un risultato netto negativo di €17,1 milioni, confermando la positiva dinamica del conto economico rispetto al risultato di -€48,0 milioni dei primi sei mesi 2021 (anch’esso, per omogeneità, depurato di alcune componenti non ricorrenti).

Il secondo trimestre, normalizzato per tenere in considerazione i citati elementi non ricorrenti, chiude con un risultato netto pari a -€7,4 milioni, anch’esso in miglioramento rispetto al risultato di -€8,7 milioni del primo trimestre (su base comparabile).

Nel dettaglio, il margine operativo lordo dei sei mesi è positivo per €40,9 milioni, confermando, nel secondo trimestre, il trend di progressivo recupero della marginalità già evidenziato nei periodi precedenti, e deriva da proventi operativi per €232,6 milioni (+14,3% rispetto al primo semestre 2021) e oneri operativi sostanzialmente stabili per €191,8 milioni (+0,7% rispetto a €190,4 milioni del primo semestre 2021). Tra i proventi, il margine di interesse è pari a €102,3 milioni (+36,8% rispetto a €74,7 milioni del primo semestre 2021) e beneficia, al suo interno, del ricalcolo degli interessi attivi sulle diverse tranches dei finanziamenti TLTRO3 per €12,3 milioni (adeguamento al metodo utilizzato dalla Capogruppo, al netto del quale la performance sarebbe pari a +20,3%), mentre le commissioni nette scendono a €107,5 milioni (-4,6% rispetto al dato di €112,6 milioni del primo semestre 2021) per effetto della performance negativa dei mercati finanziari nel semestre e della stima di potenziali penali; al netto delle componenti one-off, l’aggregato cresce del 3,3% rispetto ai €107,4 milioni del primo semestre 2021 (dato che esclude una componente non ricorrente derivante principalmente da commissioni riconosciute da Amissima in relazione ai collocamenti dei prodotti bancassurance). La Top-line dei ricavi si attesta quindi a €209,7 milioni, in crescita del 11,9% (+10,3% al netto delle sopra citate one-off).

Il contributo della gestione finanziaria corrente nel periodo è stato pari a €17,8 milioni, di cui €10,5 milioni di dividendi quasi interamente riferiti alla partecipazione in Banca d’Italia (oggi al 3,001%).

Le rettifiche di valore nette su crediti verso banche e clientela, inclusive delle variazioni di fair value dei crediti classificati tra le Attività valutate obbligatoriamente al Fair Value, ammontano a €34,1 milioni (€43,5 milioni nel primo semestre 2021). Le svalutazioni includono le normali dinamiche di portafoglio e le azioni poste in essere per tenere in considerazione gli effetti relativi alla crisi Russia/Ucraina, recependo l’aggiornamento più recente degli scenari macro economici (che hanno ridotto le previsioni di crescita rispetto a quanto stimato a gennaio 2022), l’applicazione di margini di prudenza ed il mantenimento, in continuità con il trimestre precedente, di alcuni overlays specifici sulle controparti più rischiose appartenenti ai settori maggiormente vulnerabili agli effetti del conflitto.

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