Il CdA di F.I.L.A. approva i risultati al 30 giugno 2022

Il Consiglio di Amministrazione di F.I.L.A. – Fabbrica Italiana Lapis ed Affini S.p.A., società quotata sul mercato regolamentato Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. – e presente nel mercato con brand iconici, trai quali Giotto, DAS, dido e tratto – riunitosi in data odierna ha approvato i risultati consolidati al 30 Giugno 2022, redatti secondo i principi contabili internazionali IFRS.

• Ricavi normalizzati nel 1H 2022 pari a 390,6mln di Euro, +20,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (324,7mln di Euro nel 1H 2021), +13,9% a cambi costanti. In significativo progresso l’Asia +103,9% e il Centro e Sud America +59,7%, grazie alla forte ripresa in India e Messico, e all’ottimo andamento della campagna scuola (Nord America ed Europa rispettivamente +2,2% e +1,7%);

• EBITDA normalizzato nel 1H 2022 (escludendo gli effetti IFRS 16) pari a 64,8mln di Euro, +10,7% (+6,5% a cambi costanti) rispetto al primo semestre del 2021 (58,5mln di Euro), marginalità nel 1H 2022 al 16,6% (18,0% nel 1H 2021). L’incremento dei listini di vendita e le efficienze dei costi di G&A hanno quasi completamente compensato l’effetto inflazionistico delle materie prime e dei trasporti. Il progresso meno che proporzionale dell’EBITDA rispetto al fatturato è principalmente imputabile al mix paese e al crescente contributo sui ricavi di Gruppo di Asia e Centro Sud America che oggi rappresentano rispettivamente l’11,4% e l’8,9% del totale (3,1% e 2,9% nel 1H 2021);

• Utile Netto normalizzato pari a 28,6mln di Euro (escludendo gli effetti IFRS 16) in crescita del 6,9% rispetto ai 26,8mln di Euro dello stesso periodo dell’anno precedente, grazie principalmente al miglioramento del risultato della gestione operativa. Utile Netto di Gruppo normalizzato pari a 26,2mln di Euro rispetto a 26,6mln di Euro del primo semestre 2021, per il crescente contributo delle minorities che sono passate da 0,2mln a 2,4mln nel semestre grazie al significativo progresso della controllata indiana;

• Il Debito Bancario Netto negli ultimi 12 mesi evidenzia un incremento di 2,8mln di Euro (428,2mln di Euro al 30 Giugno 2022 rispetto ai 425,4mln di Euro al 30 Giugno 2021). Escludendo un effetto cambio negativo per 27,4mln di Euro, e di M&A per 1,7mln di Euro, il Debito Bancario Netto evidenzia un decremento pari a 26,3mln di Euro, in linea con le aspettative del Gruppo;

• Free Cash Flow to Equity pari a -50,0mln di Euro per effetto della stagionalità del business e dell’incremento dei magazzini a supporto del crescita, in uno scenario ancora caratterizzato dal perdurare delle difficoltà della supply chain mondiale amplificatasi post pandemia dalla crisi russo-ucraina (-16,2mln di Euro nel 1H 2021) nonché dei crediti commerciali per effetto del significativo progresso dei ricavi;

• L’Indebitamento Finanziario Netto al 30 Giugno 2022 è pari a 524,8mln di Euro (incluso l’effetto IFRS 16 pari a 95,8mln di Euro e l’effetto negativo del Mark to Market Interest Hedging pari a 0,7mln di Euro) rispetto ai 437,3mln di Euro al 31 Dicembre 2021 (incluso l’effetto IFRS 16 pari a 87,3mln di Euro e l’effetto negativo del Mark to Market Interest Hedging pari a 9,9mln di Euro);

• In data 28 Luglio 2022 è stato effettuato il closing dell’operazione di rifinanziamento a mediolungo termine per complessivi 232,5mln di Euro e 133,1mln di dollari statunitensi, oltre a una linea RCF pari a 75,0mln di Euro, a fronte di un attuale indebitamento strutturato pari a 266,6mln di Euro e 180,4mln di dollari statunitensi oltre a una RCF pari a 25,0mln di Euro; tale operazione comporterà un significativo risparmio in termini di oneri finanziari per oltre 10,0mln di Euro sull’intera durata dei 5 anni di finanziamento.

“Chiudiamo il migliore semestre di sempre, trainato principalmente dall’area dollaro e dai paesi che erano stati maggiormente colpiti dalla pandemia come India e Messico”. Dichiara Massimo Candela, CEO di F.I.L.A. ” Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo visto importanti segnali di ripresa del settore scuola, come confermato dalla campagna appena conclusa, mentre sul fine art si è notato un fenomeno di de-stocking. Le uniche variazioni sono date da una inflazione oltre le nostre aspettative e dall’andamento dei tassi di cambio che impattano poco il leverage naturale sull’EBITDA e temporaneamente il valore del magazzino la cui crescita è stata necessaria per poter consegnare in tempo e fornire un servizio adeguato ai nostri clienti, visto il perdurare delle difficoltà della supply chain e la carenza di manodopera in paesi come UK e Nord America. Adesso stiamo assistendo ad alcuni segnali di rallentamento della crescita dei costi delle materie prime, mentre i costi dell’energia parzialmente bloccati fino a fine 2023 ci garantiscono una copertura sugli incrementi. Per il 2022 ci aspettiamo un continuo e significativo progresso di mercati come India e Messico a supporto della crescita del Gruppo e una positiva generazione di cassa. Infine la rinegoziazione del debito a medio lungo termine, allungando la scadenza dai 2 anni attuali a 5 anni e mantenendo gli stessi tassi di interesse in una situazione economica complessa, ci ha permesso di ridurne in modo significativo il costo e di avere un’importante flessibilità delle linee disponibili a supporto della crescita”.

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