Alessandro Bollo è stato nominato Project Manager senior della Fabbrica del Vapore, spazio del Comune di Milano gestito da Direzione Cultura con la funzione di luogo adibito alla realizzazione di interventi di promozione della creatività giovanile, di intrattenimento e aggregazione.
Il suo compito sarà quello di rielaborare le attività di questo spazio culturale e di aggregazione, supportando la riorganizzazione e la riqualificazione, guidandolo verso il rilancio.
“Fabbrica del vapore è uno spazio pubblico prezioso per la città. La sua missione è quella di essere un luogo aperto e permeabile, un laboratorio per lo sviluppo e la valorizzazione della creatività, che costituisca uno stimolo e un banco di prova per le generazioni più giovani. Ora vogliamo potenziare la funzione di Fabbrica come incubatore di nuovi progetti culturali sempre più innovativi, offrendo anche attività e servizi di formazione, e valorizzando economicamente i suoi spazi per investire in progetti a sostegno della creatività giovanile. Per questo abbiamo scelto Alessandro Bollo come project manager per traghettare Fabbrica del Vapore verso nuove sfide: una nuova organizzazione e un’attenta riqualificazione del centro culturale”, dichiara Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura.
Esperto di management della cultura ed economista, Alessandro Bollo è stato co-fondatore e responsabile di ricerca della Fondazione Fitzcarraldo, ha pubblicato libri e articoli scientifici sul management della cultura e sul marketing degli eventi culturali, ha co-scritto il Global Handbook For Measuring Cultural Participation dell’UNESCO e guidato gruppi di lavoro culturali europei – incluso un progetto per il Kosovo. È stato coordinatore nazionale della Commissione Valutazione dei musei e studi sui visitatori di ICOM Italia e ha collaborato alla candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019 come membro del comitato tecnico. Più recentemente, è stato Direttore della Fondazione Polo del ‘900 di Torino e fa parte del Comitato Tecnico Scientifico di Biennale Democrazia e della rivista Economia della Cultura.