Fastweb, l’odissea di un cliente

Vi raccontiamo le tribolazioni di un cliente Fastweb, che ci ha scritto per segnalare il suo problema. La sua storia ha tutti i contorni di un’odissea non paragonabile alle coloriture avventurose che Omero ha pensato per Ulisse, ma che poggia i piedi in una realtà quotidiana fatta di fastidi e disservizi.

Il signore è un vecchio cliente, uno dei primi, che nel 1999 – anno di fondazione di Fastweb – ha deciso di dare fiducia al gruppo. Il 3 maggio di quest’anno, il nostro lettore ha chiesto di poter fare un trasloco della linea fissa e internet. In data odierna, la cosa non è ancora avvenuta. Questo ha portato ad un ventaglio di seccature che il signore è costretto obtorto collo ad affrontare. Egli ha cambiato casa e si è ritrovato a vivere con una serie di spiacevolezze. Lo capite da voi, il lago di disagi che una persona – una famiglia! – si ritrova a vivere. Non avendo la linea di casa, il nostro non può fare chiamate, avere una connessione ad internet (con tutto ciò che ne consegue), non può guardare la pay tv e soprattutto non può usufruire dell’impianto di allarme, collegato alla linea fissa. Il lettore ha fatto più di quindici chiamate al servizio clienti, per tentare di risolvere il problema. Per tutta risposta, ha ricevuto delle parole cordiali ma non risolutive. Fastweb dice di aver dato il mandato di installare la rete ad Open Fiber, che si occupa di questa procedura per conto dell’azienda. Dopo oltre due mesi di tira e molla, oggi, un tecnico di Open Fiber si è presentato a casa del nostro lettore e ha installato la rete. Ma è presto per cantare vittoria. il lieto fine (dopo tanto patire!) non si profila all’orizzonte.

Nonostante l’intervento di Open Fiber, il nostro non può usufruire del telefono, internet e altro, perché Fastweb non ha ancora completato – dopo così tanto tempo – la procedura di trasferimento della linea. Noi speriamo che la cosa si risolva il prima possibile. Fastweb è un’azienda seria e questa brutta storia non le fa onore. Aiutate questo povero cliente che cerca solo di fare rispettare il suo diritto di consumatore. Chiediamo una risposta risolutiva all’amministratore delegato di Fastweb, Alberto Calcagno (nella foto). Non tanto a noi, quanto al povero malcapitato. Data la situazione, gli consigliamo di comunicare con i segnali di fumo, giacché il nostro non ha ancora una linea telefonica per poter ricevere le chiamate.

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