Mediobanca: con il + 9,3% di ricavi conferma la redditività registrata nei sei mesi precedenti

Nel nuovo contesto di incertezza macro-economica ed elevata volatilità dei mercati finanziari, il Gruppo Mediobanca riesce a mantenere una traiettoria di crescita importante, confermando ampiamente nel trimestre gli elevati livelli di attività e di redditività riportati nei primi sei mesi.

I ricavi crescono del 9,3% (da 1.963,6 a 2.147,1 milioni), il risultato operativo del 13,4% (da 876,7 a 994,5 milioni) e l’utile netto del 18,5% (da 603,9 a 715,9 milioni), con un indice costi/ricavi in riduzione al 44,6% (-1pp) e una profittabilità in crescita al 10% ROTE (+1pp). L’ultimo trimestre mostra una sostenuta attività commerciale e un’apprezzabile redditività (687,7 milioni di ricavi e un utile netto di 190,1 milioni) a conferma della validità del modello di business specializzato, diversificato e a bassa rischiosità. Nel dettaglio i ricavi:

  • il margine di interesse cresce nei 9 mesi del 3,2% (da 1.071,4 a 1.106 milioni, di cui 372,5 milioni nel trimestre) sostenuto dal favorevole andamento di Consumer (+5,2%, da 664,4 a 698,8 milioni, di cui 236,6 milioni nel trimestre) primo contributore del Gruppo con erogato e stock tornati ai livelli pre-Covid e Wealth Management (+4,7%, da 209 a 218,9 milioni, di cui 72,3 milioni nel trimestre) per il progressivo calo del costo della raccolta. Per contro il Corporate & Investment Banking cala del 2,6% (da 218,8 a 213,1 milioni; 72,8 milioni nel trimestre) con un contributo Wholesale Banking (-5,3% da 165,3 a 156,6 milioni; 53,3 milioni) che sconta la riduzione degli spread creditizi ed un maggior apporto dello Specialty Finance (+5,6%, da 53,5 a 56,5 milioni; 19,5 milioni) sostenuto dal turnover factoring. Le Holding Functions (da -34,4 a – 39,5 milioni) riducono l’impatto della maggiore dotazione di liquidità tramite la gestione del costo del funding (-5bps a circa 60bps malgrado la ripartizione del premio T-LTRO fino alla scadenza delle singole tranches (2023); l’ultimo trimestre è in lieve calo (da 375,1 a 372,5 milioni) esclusivamente per i minori giorni di valuta e taluni componenti non ricorrenti (circa 5 milioni di proventi netti nella HF contabilizzati nel 2T22 e legati principalmente all’incasso delle cedole di titoli indicizzati all’inflazione);
  • le commissioni nette salgono del 12,9%, da 571,2 a 645,1 milioni, di cui 201,9 milioni nel trimestre, e riflettono le performances di Wealth Management (+28,4%, da 246,9 a 316,9 milioni, di cui 103,7 milioni nel trimestre) e di Corporate and Investment Banking (+6,9%, da 249,4 a 266,5 milioni, di cui 79,5 milioni nel trimestre). Rispetto allo scorso anno cresce la componente ricorrente Wealth Management (+23,9%) e le fees upfront da collocamento (da 28,9 a 45 milioni, di cui circa un terzo legato all’iniziativa di private markets BlackRock) mentre il Corporate and Investment Banking (+6,9%) supera lo scorso anno per la brillante performance dell’advisory (+23% da 103 a 126 milioni con record di ricavi per la controllata Messier et Associes a 50,6 milioni) e una crescita del lending (da 37,9 a 41,9 milioni) . L’ultimo trimestre si mantiene su livelli elevati (201,9 milioni) con la stabilità delle management fees nel WM e del contributo solido di lending, markets ed advisory domestica nel CIB. Il calo rispetto al 2T22 (240,5 milioni) riflette l’attesa normalizzazione dell’Advisory francese e le minori upfront fees nel WM.
  • L’utile netto dei 9 mesi sale del 18,5% a 715,9 milioni (di cui 190,1 milioni nel trimestre). I dati patrimoniali, vedono Il totale attivo a 88,6 miliardi (+6% a/a, stabile nel trimestre), con il seguente andamento: gli impieghi verso la clientela crescono del 7% a/a a 51 miliardi, rimanendo pressochè invariati nell’ultimo trimestre. Gli apporti sono positivi in tutte le divisioni: Consumer +6% a/a (a 13,5 miliardi, +0,2 miliardi nel trimestre), Private +13% a/a (a 3,8 miliardi, +0,3 miliardi nel trimestre), Corporate and Investment Banking +10% a/a (a 20,8 miliardi, -0,2 miliardi nel trimestre per la stagionalità del factoring), mutui ipotecari CheBanca! +3% a/a (a 11,3 miliardi, stabili nel trimestre); prosegue il deleverage del leasing (-8% a/a a 1,6 miliardi, -0,1 miliardi nel trimestre). L’erogato Consumer si attesta nei nove mesi a 5,6 miliardi (+22,6% a/a), ritornando ai livelli di 3 anni fa. Pressoché stabili gli erogati Corporate (6,6 miliardi contro 6,8 miliardi) e Leasing (da 250 a 254 milioni), mentre il turnover del Factoring sale del 21,1% a 7,9 miliardi; in calo i mutui erogati (1,5 miliardi, -12,5% rispetto allo scorso anno).
  • Le attività finanziarie del Wealth Management (TFA) crescono a 80,3 miliardi, in aumento di oltre il 16% a/a e di 1 miliardo nel trimestre con un significativo apporto di nuove masse (+6,9 miliardi nei nove mesi, di cui 4 miliardi in masse qualificate), il consolidamento dei fondi ex Bybrook (2,2 miliardi) a fronte di un effetto mercato pressoché nullo nei 9 mesi. Nel terzo trimestre, il rilevante contributo di nuovi flussi (NNM) per 2,5 miliardi, ripartiti tra Private (1,3 miliardi), Premier (876 milioni) e Asset Management (368 milioni) ha permesso di limitare l’impatto negativo del mercato (-1,6 miliardi). Le masse amministrate/gestite (AUM/AUA) rimangono sui livelli di dicembre 2021 (52,2 miliardi contro 52,1 miliardi).

Mediobanca “al di là dei risultati veramente positivi del trimestre dei nove mesi ha le caratteristiche per fare bene anche nel nuovo scenario” dominato dalla crisi ucraina. Lo ha affermato l’a.d. Alberto Nagel, nella foto, nella call sulla trimestrale. L’istituto, ha detto, “non ha esposizioni verso geografie a rischio, non deve soffrire una  correzione immediata del capitale o del costo del rischio, ha un’esposizione verso business con ottimo rapporto rischio rendimento. Lo sottolineiamo perchè entriamo in una traiettoria macro molto complicata, ma noi operiamo in segmenti con player molto forti e resilienti anche in caso di crisi, non abbiamo esposizione verso piccole imprese che in questi casi soffrono di più”. “Sono business – conclude – in cui possiamo crescere e aumentare la quota di mercato, entriamo con una grande qualità di attivi. Il trimestre dovrebbe concludersi con una traiettoria industrialmente valida e con una generazione di capitale interessante”. 

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