Takeda Italia: Barbara Capaccetti nuova Direttrice per la divisione Medical & Regulatory 

Barbara Capaccetti è stata nominata Medical & Regulatory Director Italia di Takeda, azienda biofarmaceutica globale e leader di settore – con sede principale in Giappone – che collabora con gli Operatori Sanitari e le Istituzioni per consentire l’accesso a farmaci innovativi, che fanno realmente la differenza nella vita dei pazienti – e che vanta circa 50.000 dipendenti e una presenza in oltre 80 Paesi e si occupa principalmente delle branche oncologia, gastroenterologia, neuroscienze, malattie rare, con investimenti mirati nei farmaci plasmaderivati e dei vaccini.

La Direttrice Capaccetti si è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Oncologia Medica presso L’Università Sapienza di Roma, successivamente ha lavorato come Medico Oncologo presso l’Ospedale San Filippo Neri di Roma, per poi approdare in diverse aziende farmaceutiche multinazionali fino ad approdare in Pfizer con il ruolo di Country Medical Director Italia e come Presidente dell’omonima Fondazione. In seguito, è stata nominata Executive Country Medical Director in MSD Italia – conosciuta negli Stati Uniti e in Canada con il nome di Merck & Co., Inc -, azienda farmaceutica leader nel settore che da oltre 65 anni è presente in Italia e da 130 nel mondo, – e che ha rivoluzionato i paradigmi terapeutici dopo aver scoperto oltre 200 molecole innovative.

“Questa evoluzione richiede capacità non solo tecniche, ma di leadership adattativa e di visione strategica: la mia ‘regola’ nel nuovo incarico sarà quella di creare valore per i nostri interlocutori, grazie alle competenze e progettualità messe a disposizione dall’azienda, e a partnership pubblico-privato sempre più solide, nelle quali credo molto. La mia mission in Takeda Italia sarà anche quella di contribuire a una visione organica del percorso di pazienti e caregiver, che parta dal loro ascolto. L’esperienza clinica e quella maturata all’interno delle aziende farmaceutiche mi hanno permesso di acquisire una profonda consapevolezza di cosa significhi contribuire al benessere dei pazienti, dell’importanza della ricerca e dell’equo accesso alle nuove terapie”, dichiara Barbara Capaccetti.

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