Renato Vichi e il pensiero rivoluzionario per una nuova Ferpi: l’associazione deve diventare una comunità di alto profilo, qualificata, dirigenziale, Inclusiva

Ferpi, a luglio ci saranno le votazioni che eleggeranno il nuovo presidente. Sono stati pubblicati i documenti programmati dei due candidati alla presidenza, Renato Vichi (nella foto) e Filippo Nani. Noi vi segnaliamo alcuni punti salienti del documento di Vichi, che certifica il suo prospetto ideale della nuova Ferpi. Per il professionista “Ferpi non può rischiare di perdere l’ennesimo giro di boa. L’associazione deve riconquistare il suo ruolo centrale nel mercato di riferimento, aggregando il miglior sistema di relazioni e di squadra possibile. Deve diventare una comunità di alto profilo, qualificata, dirigenziale, Inclusiva, operosa, silenziosa e competente, in grado di incidere nel dibattito pubblico con una propria visione. È giunto il momento di offrire alla nostra comunità professionale un’associazione contemporanea capace di rispondere, adeguatamente, alle esigenze del comunicatore moderno, agevolando i suoi sforzi per intercettare i mutamenti repentini della realtà e del mercato in questa epoca di cambiamento.” E ancora: “Il comunicatore, oggi, è un attore chiave nella formazione delle opinioni e del consenso. Rappresenta un vero e proprio manager, un attore primario nella scelta delle azioni promosse dalle organizzazioni, per le quali è chiamato, sempre di più, ad orientare le strategie e le decisioni più rilevanti. Le aziende, del resto, stanno vivendo e, in qualche caso, subendo i notevoli cambiamenti sociali, economici e politici in corso. Sono costrette a ripensare, continuamente, al “posizionamento” per continuare a essere attrattive. Ma non solo: sono chiamate a innovare i sistemi di relazione con i propri stakeholders e stabilire in che modo usare la comunicazione come leva dello sviluppo”. Il rilancio di Ferpi secondo Vichi, deve avvenire seguendo tre punti chiave: si deve puntare sulla leadership e l’autorevolezza, costruire un ruolo internazionale ed alleanze, e si deve avere come missione la formazione delle nuove classi dirigenti. Pertanto Vichi pensa di “rivedere il modello associativo e la governance esprimendo funzioni chiave con figure autorevoli e competenti in grado di esprimere la visione dell’organizzazione con qualità ed elevata rappresentatività. Occorre, in tal senso, una struttura di gestione agile, efficace e, allo stesso tempo, inclusiva e sensibile alla parità di genere”. E ancora: “Occorre lavorare seriamente per far tornare Ferpi protagonista del dibattitto pubblico, viva e dinamica”. Il comunicatore auspica che Ferpi diventi “un’organizzazione nazionale sempre più capace di esprimersi unitariamente e di muoversi in modo veloce ed efficiente per cogliere le opportunità offerte dal dibattito pubblico”.

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