Bilancio del quadriennio 2018-2021 per la Triennale di Milano

È volto al termine il mandato del Consiglio di Amministrazione della Fondazione La Triennale di Milano per il quadriennio 2018-2021, presieduto da Stefano Boeri (nella foto) e composto da Elena Vasco (Vicepresidente), Stefano Bordone, Sara Goldschmied, Claudio Luti, Vincenzo Ugo Manes, Roberto Ernesto Maroni, Elena Tettamanti, Carlo Edoardo Valli.

Nel corso dei quattro anni di mandato, l’attività del Consiglio di Amministrazione si è orientata in particolare su tre aspetti strategici: la costruzione di un progetto identitario e di grande spessore culturale, il rilancio dell’immagine dell’istituzione a livello internazionale, il riequilibrio degli aspetti gestionali e amministrativi.

Nonostante la complessità del periodo e le chiusure dovute alla pandemia, la Fondazione ha sviluppato un’offerta culturale di alta qualità senza rinunciare a rivolgersi a pubblici differenziati, nella convinzione che la cultura debba indirizzarsi a tutti ed essere sempre più accessibile e inclusiva.

La costruzione di un progetto culturale identitario e di alto profilo scientifico ha suscitato fin da subito un rinnovato interesse da parte di artisti, curatori, designer apprezzati in tutto il mondo e delle più importanti istituzioni culturali contemporanee. Tra le collaborazioni internazionali avviate nel quadriennio figurano quelle con il MoMA di New York, le Serpentine Galleries di Londra, l’Agenzia Spaziale Europea, il MAXXI di Roma e la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi. Con quest’ultima, in particolare, nel 2019 è stato avviato un partenariato della durata di otto anni con un modello che non ha precedenti in Europa e che ha portato a una proposta culturale condivisa all’interno degli spazi di Triennale.

L’apertura costante alle energie creative della città e il coinvolgimento di altre realtà del mondo culturale – come accade per la recente collaborazione instaurata con il Teatro alla Scala, la Pinacoteca di Brera e il Piccolo Teatro – ha permesso un arricchimento dell’offerta di Triennale, che si è confermata un epicentro non solo milanese, ma italiano e internazionale per manifestazioni dedicate al design, all’architettura, alla moda e alla cultura.

Oltre alle esposizioni, anche le attività di Triennale Milano Teatro (che ha confermato la sua straordinaria attrattiva verso un pubblico giovane e internazionale, prevalentemente femminile e in oltre il 50% dei casi under 40) e del rinnovato Museo del Design Italiano hanno riscontrato, nei mesi non corrispondenti alle chiusure antipandemiche, un inaspettato successo di pubblico e di critica. Un successo che si è riflesso anche nella vitalità delle estati nel Giardino di Triennale, grazie al quale tra l’estate e l’autunno del 2021 si è assistito a un notevole incremento dei visitatori nella fascia 18-24 anni. Il Giardino di Triennale è infatti diventato negli ultimi anni – grazie alla sua qualità ambientale e a un’offerta musicale, cinematografica e artistica integrata – una mèta per giovani, famiglie e cittadini italiani e internazionali.

Nel corso del mandato, la Fondazione ha portato avanti una gestione che si è dimostrata efficace, arrivando – nonostante la complessità del periodo storico – a risanare la difficile situazione economica precedente al 2018. Nel corso del mandato la Fondazione, attraverso un piano di risanamento pluriennale, ha infatti saldato completamente il debito pregresso di 5.650.000 euro, accumulato tra il 2014 e il 2017. Il raggiungimento degli obiettivi gestionali e finanziari è stato reso possibile anche grazie all’adozione di una nuova policy relativa alle sponsorizzazioni, che ha portato a privilegiare collaborazioni pluriennali con una selezione di partner istituzionali coinvolti in un progetto condiviso che riguarda tutte le attività dell’istituzione. Questa scelta risponde anche alla volontà del CdA uscente di mantenere sempre alta la qualità dei progetti espositivi, sospendendo le ospitalità di mostre per finalità di puro marketing. 

A questo proposito va riconosciuto il supporto costante delle istituzioni pubbliche, partecipanti di diritto e partecipanti istituzionali della Fondazione La Triennale di Milano (il Ministero della Cultura, il Comune dì Milano, la Regione Lombardia, la Camera dì Commercio di Milano Monza Brianza Lodi) ma anche il contributo dei Partner Istituzionali Eni e Lavazza e il prezioso sostegno economico e culturale offerto dagli Amici della Triennale e da Federlegno, presenti nel CdA della Fondazione in qualità di partecipanti sostenitori. 

Il CdA si è inoltre speso a favore della valorizzazione delle risorse interne e della promozione di percorsi di sostenibilità e di inclusività che hanno caratterizzato questa gestione. 

Nel corso di questo mandato sono stati inoltre avviati importanti interventi strutturali sul Palazzo dell’Arte, che proseguiranno nei prossimi anni, finalizzati alla rifunzionalizzazione dell’edificio in coerenza con il progetto originario di Giovanni Muzio e all’efficientamento energetico. 

Grande attenzione è stata dedicata anche agli aspetti di comunicazione, con un rebranding che ha portato all’adozione di una nuova identità visiva nell’ottica di un riposizionamento internazionale, e allo sviluppo di una serie di strumenti di mediazione per i visitatori e gli spettatori.

Dichiara Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano: “Desidero ringraziare i miei colleghi nel CdA, i direttori Carlo Morfini e Carla Morogallo, il Comitato Scientifico e – uno per uno – i giovani dipendenti e collaboratori della Fondazione La Triennale di Milano per la qualità e la generosità del loro impegno, che è stato sempre superiore a ogni mia più ambiziosa aspettativa. Grazie a tutti loro, Triennale può oggi aprire un quadriennio di progetti ed eventi con la sicurezza di essere tornata a essere uno degli epicentri nel mondo delle discipline artistiche e della cultura del progetto”.

Il CdA esprime un sentito ringraziamento al Direttore Generale Carlo Morfini, al Direttore Operativo Carla Morogallo, al Comitato Scientifico e al personale di Triennale Milano, a tutti coloro che in questi anni, a vari livelli, hanno lavorato e collaborato con la Fondazione rendendo possibile il raggiungimento di questi importanti traguardi. Al nuovo Consiglio vanno i migliori auguri di buon lavoro.

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