Giacomo Damonte nuovo presidente della zona albese della Cia Agricoltori Italiani di Cuneo

Damonte: “Voglio visitare le aziende di ogni comparto agricolo del territorio, ascoltarle e farmi carico delle loro esigenze. Per mettere tutti sullo stesso piano”

Giacomo Damonte, 35 anni, laurea in viticoltura ed enologia, lavora, a Canale, con i cugini Francesco e Pietro, nella storica azienda vitivinicola di famiglia “Malvirà”, guidata dal padre Roberto, già presidente Cia dal 2010 al 2017, e dallo zio Massimo, è stato nominato presidente della Confederazione Italiana Agricoltori. Lo ha eletto l’assemblea dell’area riunitasi in Sala Riolfo all’interno del Cortile della Maddalena, nel Centro storico della “Capitale” delle Langhe. Damonte entrerà anche nel Consiglio esecutivo e in quello direttivo provinciale. Gli iscritti presenti – tanti i giovani – hanno poi deciso i componenti del Comitato di zona e i delegati per l’assemblea provinciale: questi ultimi, sabato 15 gennaio, a partire dalle 10, nella Sala polivalente del Castello degli Acaja a Fossano, sceglieranno i nuovi vertici dell’organizzazione in carica fino al 2025. Alla riunione in Sala Riolfo hanno partecipato il presidente uscente, Claudio Conterno, il presidente dei giovani imprenditori Cia, Marco Bozzolo, il direttore provinciale, Igor Varrone, e i vicedirettori, Daniela Destefanis, anche responsabile della zona di Alba, Filomena Sammarco e Silvio Chionetti.

 Il presidente uscente Conterno ha detto: “Non volevo più la carica, intendevo lasciarla in mano ai giovani. Ma forse non è ancora giunto il tempo e, allora, sollecitato da molti iscritti, mi sono riproposto. Perché qualcuno si deve comunque assumere la responsabilità di guidare l’organizzazione. Anche se richiede un impegno sempre maggiore”.  

Poi, ha ricordato come l’agricoltura della provincia di Cuneo sia ricca di eccellenze in tutti i settori. Aggiungendo: “Il mondo rurale, però, sta camminando velocemente e noi dobbiamo essere pronti a cogliere in tempo tutte le trasformazioni. I nostri imprenditori ne devono essere consapevoli e vanno aiutati a costruire nel loro pensiero una mentalità nuova e attenta ai continui cambiamenti che impongono anche un modo diverso di lavorare”.

Infine, ha ringraziato i colleghi di Giunta e i dipendenti: “Siamo una squadra vincente. Ma bisogna impegnarci con tutte le nostre forse per intercettare i problemi e risolverli. Dobbiamo ancora migliorare, perché se ci accontentiamo dei risultati raggiunti non va bene”.        

Il vicedirettore e responsabile, Daniela Destefanis ha commentato: “Negli ultimi due anni ci siamo dovuti confrontare con un periodo terribile a causa dell’emergenza sanitaria. Eravamo spaventati e preoccupati. Però, siamo stati vicino alle nostre aziende in tutti i modi che si poteva. Anche per telefono. In modo da non farle sentire sole in un momento molto difficile. Questo impegno ci ha cambiato e reso stanchi, ma ora non è il momento di arrenderci. Anzi, dobbiamo trovare nuove energie per andare avanti”.

Durante l’assemblea è anche stata proposta la candidatura di Luca Marenco alla guida di Agia – i giovani imprenditori Cia – che subentrerebbe al posto di Marco Bozzolo se, quest’ultimo, il 15 gennaio sarà eletto vicepresidente provinciale, con Conterno riconfermato alla presidenza. 

Dice Giacomo Damonte: “Ho iniziato a dare una mano nell’ azienda di famiglia già quando frequentavo l’Istituto Enologico ad Alba e, poi, l’Università a Torino. Quindi, è stata una scelta naturale restarci anche dopo. L’attività è molto interessante perché spazia a 360 gradi: puoi stare nei vigneti; in cantina; curare le degustazioni; viaggiare per promuovere i tuoi prodotti e il territorio; conoscere persone con percorsi lavorativi diversi dal tuo capaci di arricchirti le conoscenze”. E in merito alla nuova nomina, “Conosco la Cia abbastanza bene, perché quando mio padre Roberto era presidente lo accompagnavo spesso alle riunioni. E’ un mondo che mi piace perché non tratta gli imprenditori come dei numeri, ma li segue e si prende a cuore i problemi di ognuno di loro. Una sensibilità percepita in modo positivo dalle aziende e questo significa che la strada intrapresa è quella giusta”. Circa gli obiettivi che intende fissare, Damonte afferma: “Visitare bene il territorio per capirne la situazione complessiva.  Quindi non solo conoscere i problemi del settore vitivinicolo, ma anche quelli degli altri comparti agricoli. Per mettere tutti sullo stesso piano. Ascoltando le aziende e facendomi carico delle loro esigenze. A volte si portano avanti concetti importanti, ma se questi non si riescono poi a legare al lavoro concreto diventano parole vuote”.                              

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