Youtube non è direttamente responsabile delle violazioni di Copyright

La sentenza della Corte di Giustizia Ue: gli streamer colpevoli se direttamente coinvolti o in assenza di sistemi per impedire le violazioni

YouTube e altri servizi streaming non sono direttamente responsabili delle violazioni di copyright sulla piattaforma. Nello specifico, i servizi streaming non possono essere accusati a meno che non siano direttamente coinvolti o non implementino sistemi in grado di impedire la violazione del copyright. Lo ha stabilito la Corte di giustizia dell’Unione europea mettendo fine a un contenzioso iniziato nel 2008.

Le due cause esemplari

All’epoca il produttore musicale Frank Peterson citò in giudizio Google (controllante di YouTube) in Germania dopo che diversi utenti avevano caricato dei fonogrammi di cui Peterson detiene i diritti. Una causa simile fu intentata dalla casa editrice Elsevier contro il servizio di hosting Cyando nel 2013: in quel caso erano stati caricati sulla piattaforma Upload, senza approvazione, dei contenuti di proprietà.

La decisione dei giudici

Secondo i giudici, di principio non sono le piattaforme online a trasmettere in prima persona i contenuti protetti da copyright e condivisi illegalmente dagli utenti. Tali operatori possono però essere ritenuti colpevoli se si astengono dal rimuoverli o dal bloccarne rapidamente l’accesso e se non mettono a disposizione mezzi adeguati a segnalare ed eliminare le violazioni

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