Generali, ottima redditività del business con risultato operativo e utile in forte crescita

Il Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali (nella foto, il ceo Philippe Donnet), riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha approvato le Informazioni Finanziarie al 31 marzo 20212. I premi lordi del Gruppo evidenziano un aumento del 4,2%, attestandosi a € 19.714 milioni, sostenuti sia dallo sviluppo del segmento Vita sia dalla ripresa nel segmento Danni. La raccolta netta Vita, interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio, torna a crescere, raggiungendo € 3 miliardi (+1%). Le riserve tecniche Vita crescono a € 386 miliardi (+0,4%). Normalizzando l’effetto del deconsolidamento di un fondo pensione nei paesi dell’Europa centro-orientale, la crescita delle riserve tecniche Vita si attesterebbe all’1,5%. Il risultato operativo del Gruppo si attesta a € 1.608 milioni (+11%), beneficiando dello sviluppo positivo dei segmenti Danni, Asset Management e Holding e altre attività. Resiliente il contributo del segmento Vita. Si conferma l’eccellente profittabilità tecnica, con il Combined Ratio in miglioramento a 88,0% (-1,4 p.p.) e un New Business Margin a 4,44% (+0,4 p.p.). Continua la crescita del risultato operativo sia del segmento Asset Management, principalmente a seguito dell’aumento dei ricavi operativi, sia del segmento Holding e altre attività, grazie al private equity e al contributo significativo di Banca Generali. Il risultato non operativo di Gruppo si attesta a € -275 milioni (€ -993 milioni 1Q2020), di cui € -19 milioni relativi al risultato non operativo degli investimenti. Il significativo miglioramento riflette le minori svalutazioni. su investimenti classificati come disponibili per la vendita. Il primo trimestre 2020 era stato impattato anche dall’onere one-off di € 100 milioni per il Fondo Straordinario Internazionale per il Covid-19. In ulteriore miglioramento l’incidenza della spesa per interessi sul debito finanziario, a seguito della strategia di ottimizzazione del debito. L’utile netto pertanto migliora a € 802 milioni (€ 113 milioni 1Q2020) 3 , riflettendo anche il minor impatto della fiscalità, che passa dal 61,2% al 31,4%. Nel primo trimestre 2020 si erano registrati impatti negativi derivanti da alcuni oneri non deducibili. Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo sono pari a € 671,6 miliardi (+1,1%). Sostanzialmente stabile il patrimonio netto del Gruppo a € 30.067 milioni (+0,1%). Estremamente solida la posizione di capitale del Gruppo con il Solvency Ratio a 234%. Il miglioramento rispetto alla posizione di fine 2020 (224%) è dovuto alle varianze economiche positive del periodo (tra cui rilevano in particolare il recupero dei tassi di interesse, la contrazione degli spread sui titoli governativi italiani e la performance positiva del mercato azionario) e all’eccellente contributo della generazione normalizzata di capitale al netto del dividendo di competenza del trimestre (calcolato come pro rata del dividendo dell’anno precedente). Tale generazione si conferma agli ottimi livelli del 2020 e compensa gli impatti dei cambi regolamentari di inizio anno (legati alla modifica EIOPA dell’Ultimate Forward Rate e del reference portfolio). La raccolta netta Vita si attesta a € 3 miliardi, in crescita dell’1% grazie all’andamento osservato in Francia, Spagna e Asia. La raccolta netta di Gruppo risulta interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio. I premi lordi crescono del 5,5% a € 12.829 milioni, in seguito principalmente allo sviluppo della linea unitlinked (+21%), soprattutto in Italia e Francia e, in misura inferiore, alle linee puro rischio e malattia (+1,2%), paesi di operatività del Gruppo. La nuova produzione (espressa in termini di valore attuale dei premi futuri – PVNBP) si attesta a € 12.434 milioni, in aumento del 13,2%. L’aumento è dovuto principalmente alla crescita dei prodotti unit-linked (+23,1%) e dei prodotti di puro rischio (+26,1%) in linea con l’attuale strategia del Gruppo. In lieve crescita i prodotti tradizionali di risparmio (+2%). Nonostante ipotesi finanziarie meno favorevoli, la redditività della nuova produzione sul PVNBP (New Business Margin) si attesta a 4,44%, registrando un aumento di 0,4 p.p., grazie al ribilanciamento del mix produttivo verso le linee di business più profittevoli e al continuo miglioramento delle caratteristiche dei nuovi prodotti. L’effetto congiunto dell’aumento dei volumi e della redditività porta a un valore della nuova produzione (NBV) in deciso miglioramento (+24,5%), attestandosi a € 552 milioni. Il risultato operativo si attesta a € 785 milioni (€ 799 milioni 1Q2020). Il risultato degli investimenti migliora rispetto al primo trimestre del 2020, che aveva risentito dell’andamento negativo dei mercati finanziari e degli accantonamenti relativi alle garanzie verso gli assicurati in Svizzera. Tale miglioramento è stato più che compensato dalla decrescita del margine tecnico al netto delle spese di gestione assicurativa, aumentate nella componente acquisitiva. Si stima4 che il margine tecnico abbia risentito di € -27 milioni derivanti dagli effetti della pandemia Covid-19, in particolare per maggiori sinistri nelle linee puro rischio e malattia, principalmente in Francia, ACEER e Germania. Cresce a € 136 milioni (+46%) il risultato operativo del segmento Asset Management, spinto principalmente dall’aumento dei ricavi operativi pari a € 235 milioni (+21%) – grazie al contributo positivo di tutte le compagnie di Asset Management e alla performance delle boutique – inclusivi di € 13 milioni di commissioni di performance. Il risultato netto del segmento Asset Management aumenta a € 98 milioni (+47,3%), riflettendo il miglioramento del risultato operativo. Gli Asset Under Management di parti terze passano da € 104 miliardi a fine 2020 a € 110 miliardi al primo trimestre 2021, grazie a circa € 7,6 miliardi di raccolta netta che più che compensano un effetto mercato di € -1,6 miliardi sulle masse in gestione. Il valore degli Asset Under Management Totali gestiti dal segmento è pari a € 562 miliardi al 31 marzo 2021, stabili rispetto al 31 dicembre 2020

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