Francesco Trapani non farà più parte del board di Tiffany

Francesco Trapani non farà più parte del board di Tiffany. La notizia arriva pochi giorni dopo l’annuncio dell’acquisizione del brand di gioielleria da parte di Lvmh per una cifra pari a 16,2 miliardi di dollari (circa 14,7 miliardi di euro).

“Il Sig. Trapani – recita un documento della Securities and Exchange Commission, divulgato venerdì scorso e riportato da Wwd – ha indicato che la sua decisione di dimettersi non è stata il risultato di alcun disaccordo con le operazioni, le politiche o le procedure dell’azienda o qualsiasi questione relativa all’azienda, ma che si è dimesso al fine di perseguire altre opportunità”.

Trapani, che lascia l’azienda con effetto immediato, è approdato nel Cda di Tiffany nel marzo 2017. L’arrivo del manager faceva parte di un accordo con la società di investimento attivista Jana Partners Llc, che possedeva insieme a Trapani il 5,1% delle azioni in circolazione di Tiffany. “L’aggiunta di Trapani al consiglio significava che si sarebbe unito al comitato per le nomine e il governo societario e al comitato di ricerca formato dal consiglio per trovare un nuovo amministratore delegato per la società”. Risaliva a neanche un mese prima del suo arrivo, infatti, la dipartita del precedente CEO della casa, Frederic Cumenal, sostituito dopo pochi mesi (e anche per volontà dello stesso Trapani) da Alessandro Bogliolo, ex numero uno di Diesel.

Trapani è stato CEO di Bulgari fino al 2011, anno dell’acquisizione della griffe da parte di Lvmh per 5,2 miliardi di dollari, dopo la quale l’executive ha guidato la divisione gioielli e orologi del colosso del lusso, diventandone CEO e chairman. “Con l’acquisizione – si legge su Wwd – Trapani ha inoltre rilevato, insieme ad alcuni membri della sua famiglia, il 3,5% del capitale azionario di Lvmh. Gran parte di tali quote sono successivamente state vendute dalla sua famiglia”.

 

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