Bolloré licenzia 500 persone in Francia

Si svolgerà oggi l’incontro fra il management di Canal+ e i rappresentanti dei dipendenti in cui sarà illustrato il progetto di riorganizzazione della pay tv francese del gruppo Vivendi di Vincent Bolloré. In gioco ci sono oltre 500 esuberi, il 20% della forza lavoro nelle attività francesi, da raggiungere possibilmente attraverso uscite volontarie.

La notizia dei tagli era già circolata nei giorni scorsi e oggi dovrebbero aversi maggiori dettagli. Non è un mistero, però, che il business francese di Canal+ sia in crisi da tempo e la situazione potrebbe peggiorare il prossimo anno quando il gruppo perderà le partite della Ligue 1, il massimo campionato di calcio francese. I diritti televisivi dal 2020 al 2024 sono infatti stati assegnati a Mediapro, che ha presentato un’offerta da 800 milioni all’anno. Il ceo di Canal+, Maxime Saada, ha sempre minimizzato l’effetto della mancanza del calcio sugli abbonamenti e bollato come eccessivo il prezzo pagato da Mediapro, per questo ha preferito fermarsi e non seguire i concorrenti sborsando cifre folli. Di fatto però, il calcio è la motivazione più forte all’abbonamento alle pay tv ed è impossibile non avere ripercussioni in caso di perdita dell’offerta. La speranza del ceo, secondo gli analisti, è di ottenere comunque la trasmissione delle partite attraverso un accordo successivo con Mediapro.

Nel primo trimestre di quest’anno Canal+, che ha attività anche in molti paesi all’estero, ha fatturato in Francia 761 milioni di euro, in calo del 5% su un anno prima. In 12 mesi ha perso 228 mila abbonati, per arrivare a 4,6 milioni e nel quinto anno dall’acquisizione di Bolloré avrà perso 1 milione di abbonati. Già tre anni fa, nel 2016, il gruppo aveva cercato di ristrutturare le attività francesi, da una parte con un piano di risparmi da 300 milioni e 150 esuberi, dall’altra rimodulando l’offerta con pacchetti di maggior appeal sui telespettatori e con prezzi più bassi. Ora il nuovo round, con maggiori target rispetto al precedente.

D’altronde non si tratta soltanto della perdita di abbonati in seguito al trasloco del calcio francese. Canal+ sta anche soffrendo la concorrenza dei servizi in streaming per quanto riguarda serie e film. Nonostante infatti la legge francese garantisca alla pay di trasmettere i film con largo anticipo rispetto alla finestre dell’on demand, la concorrenza si fa sentire, soprattutto fra le giovani generazioni.

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