Il tour operator ha segnato maxi-perdite dopo la fusione con MyTravel. Giudizi duri dagli analisti
MILANO – Il tour operator Thomas Cook va gambe all’aria alla Borsa di Londra, dove il titolo arriva a perdere il 40% peggiorando la seduta di ieri che si era chiusa in calo del 15%.
La pubblicazione della semestrale con perdite per 1,456 miliardi di sterline ha innescato vendite pesanti che hanno fatto precipitare le quotazioni. Poi è arrivata la seconda botta, con gli analisti di Citi consigliano di “vendere” e hanno messo significativamente un target di prezzo di 0 pence (fino a ieri il target era 28) ridimensionando di oltre il 70% le stime sugli utili per azione dell’intero esercizio, a 1,2 pence. Quelli di Jefferies (che restano “buy”, ma con un target passato da 43 a 24 pence) hanno dimezzato le previsioni sul risultato operativo 2019-20-21 alla luce dell’aumento dei costi di carburante, dei tassi sfavorevoli e dell’andamento debole delle vendite per la stagione estiva.
Le maxi perdite del semestre, ha spiegato il ceo Peter Frankhauser, sono state originate dalla svalutazione di oltre un miliardo di sterline dell’avviamento di Mytravel che era stata acquistata nel 2007. Il top manager ha inoltre alimentato le preoccupazioni per i prossimi mesi sottolineando che la pressione competitiva sta comprimendo i margini e questo fattore unito all’incremento dei costi del carburante e degli hotel costituirà un fattore negativo anche per il resto dell’anno.