Sky, dall’Agcom multa da un milione di euro per le bollette a 28 giorni

La sanzione dell’Autorità: “Ai clienti informativa incompleta sui costi. Omessi elementi contrattuali rilevanti”. La pay-tv: “Abbiamo rispettato la legge, ricorreremo al Tar contro l’ammenda”

L’Agcom ha inflitto a Sky una multa da un milione di euro per il caso delle bollette a 28 giorni. La società – spiega l’autorità – dovrà versare la somma entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera per non aver ottemperato alla precedente diffida di febbraio 2018. La vicenda si riferisce alla decisione dell’azienda nel 2017di passare, al medesimo prezzo per ogni fattura, alla tariffazione a 28 giorni, comportando così un aumento indiretto

“In relazione alla trasparenza, immediatezza e completezza delle informazioni relative alla modifica della cadenza di calcolo e fatturazione delle offerte su base mensile Sky italia, nonostante la diffida impartita – scrive l’Agcom – ha continuato a fornire ai propri clienti un’informativa incompleta con particolare riferimento alla variazione del corrispettivo mensile delle medesime offerte e alla garanzia del diritto di recesso senza costi da parte degli utenti”.

“Sky, omettendo di evidenziare elementi contrattuali rilevanti, ha condizionato il diritto di scelta degli utenti e non ha adottato misure di tutela efficaci al fine di rendere edotti gli utenti dell’incremento mensile di spesa e della facoltà di sciogliere il vincolo contrattuale senza costi”.

La pay-tv, però, tierne il punto: “Sky fa presente di essersi limitata, ormai un anno fa, a riparametrare il corrispettivo dell’abbonamento annuale, rimasto invariato, in 12 ratei mensili anziché in 13 ratei quadri-settimanali, come imposto dalla legge 172/2017, a decorrere dal 5 aprile 2018”. 

“Ciononostante – prosegue la nota – Sky prende atto con rammarico che l’Autorità ha ritenuto che ciò abbia determinato una variazione contrattuale da parte di Sky. Pur ribadendo il pieno rispetto per la valutazione dell’Autorità, Sky ritiene di aver agito conformemente alla normativa e confida che la correttezza del proprio operato emergerà da un esame più approfondito in sede di ricorso dinanzi all’autorità giudiziaria amministrativa”.


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