Federalberghi: Airbnb, da Bernabò Bocca zero idee e offese ai Comuni

“Difendendo d’ufficio i suoi numerosi associati accusati di peculato, il presidente Bocca si scaglia contro tutto e tutti, riuscendo a mancare di rispetto in un colpo solo sia al legislatore sia agli amministratori delle 23 città che hanno automatizzato l’imposta di soggiorno tramite Airbnb”. È la replica di Airbnb alle parole del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca che ha accusato Airbnb di riscuotere la tassa di soggiorno solo in 18 Comuni su 997 e l’ha definita una tassa sul turismo che serve per tappare i buchi dei bilanci comunali.
   Airbnb, afferma il gruppo, “è l’unica piattaforma digitale ad avere in essere accordi per la riscossione dell’imposta di soggiorno con quasi tutte le grandi città d’arte. Si tratta di protocolli innovativi che sono stati raggiunti con lavoro ed impegno da parte nostro, di politici e funzionari, cercando una sintesi non facile fra tecnologia, leggi nazionali e regolamenti locali. Con i Comuni siamo riusciti a semplificare la vita a ospiti, host e amministrazione e a garantire il 100% del riversamento dell’imposta, cosa che evidentemente in Federalberghi è motivo di imbarazzo”. E aggiunge: “Nella propria battaglia di retroguardia, Federalberghi riesce ad offendere, parlando di accordi ‘capestro’, funzionari competenti di città come Milano, Firenze o Bologna che invece guardano alle convenzioni con Airbnb come a un modello da replicare con altri portali. Notiamo – conclude – ormai un distacco siderale fra l’associazione e la realtà di molti albergatori locali, host dell’ospitalità tradizionale Italiana che cerca innovazione e che vede in Airbnb una community aperta a tutti, una nuova risorsa per chiunque si affacci al mondo dell’accoglienza o ne sia protagonista da generazioni”. 

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