Intesa Sanpaolo: dotazione Fondo beneficenza sale a 13,5 mln nel 2019

Saranno pari a 13,5 milioni le risorse che il Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla Presidenza, potrà erogare nel 2019 successivamente all’approvazione da parte dell’assemblea della banca, in programma domani. Nel 2018, ricorda una nota, la dotazione del Fondo è stata di 12 milioni di euro a sostegno di 908 progetti realizzati da enti non profit. Di questa, il 72% per cento è stato destinato al sociale, a favore delle componenti più deboli, il 16% a iniziative presentate da enti religiosi, l’8% alla cultura, dove l’attività del Fondo ha dato priorità a progetti che includessero soggetti fragili ed emarginati, il 4% alla ricerca scientifica.
   Il Presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro commenta: “L’attività del Fondo è parte del rilevante impegno di Intesa Sanpaolo a favore del miglioramento economico e sociale delle persone e delle famiglie, impegno che si dispiega in un ampio piano di iniziative verso i bisognosi, di inclusione creditizia attraverso l’attività Impact e di un programma in ambito culturale e artistico di assoluta eccellenza, che vede spiccare i tre musei delle Gallerie d’Italia a Milano, Napoli e Vicenza. Nel 2018 il solo contributo caritatevole di Intesa Sanpaolo alla comunità – di cui il Fondo di Beneficenza rappresenta circa il 20% – è stato pari a circa 62 milioni di euro. A questo si aggiungono i dividendi distribuiti alle Fondazioni azioniste, ben 625 milioni nel 2019, che si traducono in erogazioni filantropiche ai rispettivi territori di riferimento. Con il Piano di Impresa, il Gruppo ha inteso dare ulteriore impulso, avviando programmi specifici in risposta ai bisogni derivanti dalle nuove emergenze sociali. Il Fondo di Beneficenza contribuisce organicamente alla realizzazione di tali programmi con il sostegno a progetti di medie e piccole dimensioni volti a restituire dignità alle persone e garantire il diritto all’educazione, al lavoro e alla salute. Questa attività ha anche l’effetto di far crescere gli enti beneficiati rendendoli più competitivi nella presentazione di richieste di contributi ad altri soggetti internazionali”. 

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