De’ Longhi: patron della societa’ indagato per insider trading

Giuseppe De Longhi e’ indagato per insider trading dalla Procura di Milano nell’ambito dell’operazione con la quale l’omino gruppo della famiglia veneta cedette nel 2015 il 74,97% della controllata Delclima ai giapponesi di Mitsubishi Electric Corporation. A De Longhi, indagato insieme alla sua segretaria personale, viene contestato di aver dato informazioni privilegiate alla sorella Alberta nel periodo immediatamente precedente alla vendita di DeLclima, all’epoca quotata a Piazza Affari. In un comunicato, i militari del Nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di finanza spiegano di aver notificato l’avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura di Milano nei confronti di De Longhi e della sua segretaria personale, per il reato di abuso di informazioni privilegiate (‘insider trading’). La vicenda riguarda appunto la cessione (agosto 2015) della partecipazione del 74,97% di ‘DeLclima’ a ‘Mitsubishi Electric Corporation’, quando la societa’ di climatizzazione era una delle blue chips della Borsa Italiana, con successiva Opa obbligatoria sul resto del flottante a un prezzo che prevedeva un premio dell’85% rispetto al valore di acquisto.    In particolare, viene contestato a Giuseppe De Longhi, quale presidente del cda della quotata italiana e socio di controllo dell’omonimo gruppo, di aver fornito informazioni ‘price sensitive’, riservate e non note al mercato, nell’imminenza della cessione del pacchetto azionario alla societa’ giapponese, a vantaggio della sorella Alberta. Quest’ultima, avrebbe poi acquistato a piu’ riprese, dal 10 al 12 agosto 2015, per se’ e per i figli, azioni ‘DeLcLima’ per un controvalore di oltre 430.000 euro, con successiva rivendita nell’ambito dell’Opa totalitaria lanciata da Mitsubishi il 25 agosto 2015. L’operazione le avrebbe cosi’ consentito di realizzare un profitto di oltre 360.000 euro. Il reato di insider trading e’ stato contestato dalla Procura di Milano anche alla segretaria personale di Giuseppe De Longhi che, in possesso delle stesse informazioni privilegiate, avrebbe acquistato azioni per circa 15.000 euro, realizzando poi una plusvalenza di oltre 13.000 euro. 
   Anche la Consob, in ambito amministrativo, si e’ attivata recentemente sul caso ha adottato provvedimenti sanzionatori nei confronti di Alberta De Longhi. L’Autorita’ di vigilanza – si legge ancora nella nota della Gdf, si e’ avvalsa della collaborazione con il Nucleo speciale polizia valutaria, che ha individuato e sottoposto a sequestro disponibilita’ finanziarie per il valore di oltre 360.000 euro. 

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