Bolloré vende l’ultima quota in Ubisoft e rinuncia alla preda nei videogiochi

Vivendi esce ufficialmente da Ubisoft Entertainment e vende la sua quota al 5,87%, per un controvalore di 429 milioni di euro. La cessione della partecipazione nell’azienda francese che sviluppa videogiochi porta a una plusvalenza di 220 milioni di euro per il gruppo guidato da Vincent Bolloré. Complessivamente nel tempo, la vendita delle azioni di Ubisoft ha fruttato a Vivendi 2 miliardi di euro e una plusvalenza di oltre 1,2 miliardi di euro, secondo i dati di alcuni analisti.

«Vivendi non è più azionista di Ubisoft e manterrà l’impegno di non acquistare titoli di Ubisoft per un periodo di cinque anni», hanno fatto sapere ieri con una nota dalla famiglia Guillemot che controlla l’azienda produttrice di titoli come Assassin’s Creed Odyssey. Ubisoft intende da parte sua, hanno concluso da Oltralpe, «continuare a rafforzare la propria posizione nel settore dei videogiochi». Entrambe le dichiarazioni tempestive, rilasciate subito dopo l’uscita di Vivendi dalla compagine azionaria, non sono casuali né di routine. La partecipazione di Bolloré ha causato una vera e propria guerra per il controllo societario di Ubisoft, visto che l’imprenditore bretone aveva visto nei videogame un settore in crescita, dalle molteplici possibilità di espansione, per esempio in parallelo al mondo tv (e nella fattispecie con la sua pay tv Canal+). Un’altra idea di Bolloré era realizzare una sorta di piattaforma musicale all’interno dei videogiochi, tipo una playlist con brani a scelta, cavalcando le colonne sonore composte per i videogiochi.

C’è da dire, però, che Vivendi ha saputo portare avanti una lunga battaglia contro Ubisoft, società fondata e guidata ancora oggi dalla famiglia Guillemot. Non ha vinto nella sfida decisiva ma è riuscita comunque a ottenere il controllo di Gameloft, sorella minore del gruppo di Ubisoft, sempre impegnata nella produzione di videogiochi ma con una specializzazione aggiuntiva nella loro distribuzione. La conquista di Gameloft, iniziata nel febbraio 2016, era stata vista (a ragione veduta) come il primo passo per poi scalare Ubisoft.

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